In un’Italia sempre più prigioniera delle ideologie e delle polarizzazioni, emerge l’urgenza di una politica che torni a occuparsi di temi concreti. È tempo di superare le sterili divisioni tra destra e sinistra per affrontare con serietà le sfide che minacciano il futuro del Paese, a partire dai divari che separano il Nord dal Sud. In questo contesto, l’iniziativa “Orizzonti Liberali” lanciata da Luigi Marattin è da accogliere con favore e rappresenta un’idea interessante e necessaria.
Marattin propone un approccio che mette al centro i contenuti e non le etichette ideologiche, costruendo uno spazio politico liberal-democratico e riformatore, autonomo dai poli tradizionali. È una proposta che può avere un impatto significativo, soprattutto se declinata con forza sulle questioni del Mezzogiorno, dove l’assenza di una politica concreta ha contribuito a cronicizzare i problemi.
Il Sud non ha bisogno di altri slogan né di promesse a vuoto. Ha bisogno di una politica che sappia affrontare il nodo dei divari infrastrutturali, della disoccupazione giovanile, della fuga dei cervelli, del gap educativo e dell’assenza di servizi essenziali. Iniziative come quella di “Orizzonti Liberali” potrebbero, quindi, offrire un contributo cruciale, purché si concentrino sulle vere priorità del Sud e vadano oltre l’astrattezza delle proposte generali.
Come segretario di Italia del Meridione, sono convinto che il futuro del Paese passi attraverso una visione chiara per il Mezzogiorno. Ed è qui che la politica dei temi diventa una leva potente. Che si tratti di infrastrutture materiali o immateriali, di fiscalità di sviluppo o di investimenti mirati, ciò che serve è un approccio pragmatico e innovativo.
“Orizzonti Liberali” potrebbe diventare un laboratorio di idee per integrare nel dibattito nazionale proposte come la creazione di zone franche per lo sviluppo industriale al Sud, un piano di decontribuzione mirata per le imprese che investono nel Mezzogiorno o un intervento deciso sulla digitalizzazione delle scuole e delle istituzioni pubbliche. Tutti strumenti che abbiamo messo, già da tempo, al centro della nostra agenda in Italia del Meridione e che possono essere amplificati da chi, come Marattin, punta a superare le logiche divisive per costruire una politica fondata sui risultati.
Il Sud è stanco di essere trattato come una questione: è tempo che diventi un’opportunità. E per farlo, è fondamentale costruire alleanze culturali e politiche che abbiano il coraggio di incidere sulle dinamiche che bloccano la crescita del Meridione. Una politica dei temi, come quella prospettata da “Orizzonti Liberali”, può rappresentare un passo avanti in questa direzione, ma deve calarsi nella realtà del Sud, con scelte concrete e mirate.
Io credo che il Sud possa essere il laboratorio del cambiamento per tutto il Paese. È qui che si misurano le vere capacità della politica italiana di abbattere i divari e costruire un futuro di coesione e sviluppo. Ed è da qui che possiamo iniziare, tutti insieme, a scrivere una nuova pagina per l’Italia, con meno ideologie e più visione.