Categorie
Le idee Le idee

Un patto tra Stato e società civile per migliorare la vita di tutti

Negli ultimi anni, il dibattito sulla sussidiarietà orizzontale e la sostenibilità sociale è diventato sempre più centrale per comprendere le dinamiche di sviluppo socio-economico in Italia. Ma cosa significano questi concetti? E soprattutto, quali differenze emergono tra le regioni del Nord e quelle del Sud? La sussidiarietà orizzontale si basa sulla capacità della società civile di organizzarsi in strutture intermedie, come associazioni, cooperative e volontariato, per offrire servizi e partecipare attivamente alla gestione del bene comune. Non è semplicemente una questione di fiducia tra individui, ma riguarda il modo in cui cittadini e istituzioni collaborano per il benessere collettivo.

Secondo un recente studio in corso di pubblicazione – condotto dal professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, da Matteo Mazziotta, direttore centrale dell’Istat e altri – basato sugli indicatori dell’Istat e sul framework Bes (Benessere Equo e Sostenibile), le regioni italiane mostrano profonde differenze nei livelli di sussidiarietà orizzontale. La misurazione si basa su quattro pilastri fondamentali: fiducia interpersonale, fiducia sociale, attività del terzo settore e capacità decisionale decentralizzata.

Le province autonome di Bolzano e Trento, l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia e la Toscana si distinguono per una forte tradizione cooperativa e un elevato livello di partecipazione del terzo settore. Al contrario, nel Mezzogiorno la situazione è ben diversa: Calabria, Campania e Sicilia registrano una minore propensione all’auto-organizzazione sociale.

La sostenibilità sociale riguarda la capacità di una società di garantire benessere, equità e inclusione per tutti i suoi membri, riducendo le disuguaglianze e rafforzando il senso di comunità. Se nel Nord Italia la partecipazione collettiva è più strutturata e istituzionalizzata, nel Sud essa si basa maggiormente su reti informali di supporto, spesso limitate alla famiglia e al vicinato. Questo spiega perché, nonostante una forte coesione sociale a livello personale, le regioni meridionali faticano a costruire istituzioni intermedie capaci di collaborare con lo Stato. Questi aspetti sono confermati anche da una recente ricerca condotta dalla professoressa Venera Tommaselli dell’Università di Catania nell’ambito del progetto Grins del Partenariato Esteso 9 sulla sostenibilità.

Ma come influisce la sussidiarietà orizzontale sulle condizioni di vita dei cittadini? I dati evidenziano una chiara correlazione. Quanto all’occupazione, le regioni con alti livelli di sussidiarietà orizzontale mostrano tassi di occupazione più elevati. Ad esempio, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna hanno un livello di sussidiarietà molto altro e registrano tassi di occupazione tra i più alti d’Italia. Sul fronte della salute, la mortalità evitabile è inferiore nelle regioni con una maggiore capacità di auto-organizzazione sociale. La correlazione tra sussidiarietà e salute pubblica è evidente soprattutto in Trentino-Alto Adige e Veneto.

Con riferimento alla povertà, infine, le regioni più deboli in termini di sussidiarietà, come Campania e Calabria, mostrano un rischio di povertà più alto di oltre il 30 %, mentre nelle aree con forte partecipazione civica il rischio si riduce drasticamente. Nonostante il suo ruolo positivo, la sussidiarietà orizzontale in Italia sta vivendo un periodo di contrazione. Il calo è più evidente nelle regioni del Sud, dove le difficoltà economiche hanno reso più fragile la cooperazione tra attori sociali. Per invertire questa tendenza, servono politiche mirate che incentivino il coinvolgimento della società civile, supportino le organizzazioni intermedie e favoriscano un modello di governance più partecipativo. Investire nella sussidiarietà orizzontale non significa solo migliorare la qualità della vita, ma anche costruire una società più coesa e resiliente di fronte alle sfide future.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version