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Un canto di pace dalla Puglia

Nel 1983 presentai “Shalom” a Sanremo, canto di pace che partiva dalla Puglia. Ora dalla Puglia questo G7 dia una speranza di pace e d’intesa tra i grandi della Terra.

Sì, la Puglia crocevia e ponte tra i popoli da sempre, da sempre impegnata tra Oriente e Occidente, tra ortodossi e cattolici attraverso Bari e San Nicola per l’unione e la condivisione dello stesso Dio.

Don Tonino Bello sognava la pace e il dialogo tra i popoli, ma francamente vedo molto lontano questo sogno. Papa Francesco non ha più parole per ripetere in ogni suo intervento e occasione pubblica “pace, pace, pace”, mentre miliardi di dollari vengono spesi in armi, soldi che, come dice papa Bergoglio, avrebbero sfamato gran parte dell’umanità.

Spero che questo G7 pugliese indichi la strada a chi fomenta guerra e non sia l’occasione per sostenere chi vuole distruggere il pianeta terra, invece di costruire un mondo di pace. Spero che l’Europa che si ritrova in Puglia sia il collante e la via maestra di un avvenire di speranza per i nostri figli e spero che la presenza del Papa acceleri questo cambiamento di rotta.

Avere la bacchetta magica per mettere tutto a posto non è possibile, ci vuole buona volontà da parte di tutti e credo che il Papa, con la sua presenza autorevole, possa dare una sferzata a chi deve prendere decisioni concrete che non rimangano solo sulla carta e che questo parta dalla Puglia è un segno di riconoscenza per una terra da sempre aperta al dialogo con gli altri popoli.

Siamo in pericolo, spade e lance non ci sono più, ci sono armi di distruzione di massa. Spero che le decisioni che saranno prese in questo G7 diano fiducia a che si batte per un mondo migliore e di pace.

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