“Viviamo in un’epoca in cui siamo costantemente connessi, sempre con un dispositivo in mano, dipendenti dalla tecnologia digitale per ogni aspetto della nostra vita. Ma cosa succede quando decidiamo di allontanarci da questa dipendenza e tornare alle radici della scrittura a mano? Cosa significa intraprendere questo viaggio di scoperta, di auto-riflessione e di connessione più profonda con noi stessi?”. Sono domande che mi sono posta mentre mi immergevo nell’esperienza del ritorno alla carta e alla penna e leggevo con piacere che in Svezia per i bambini fino a 6 anni si ritorna alla didattica tradizionale, quindi niente più digitale.
La decisione è stata presa sulla base di uno studio internazionale che ha evidenziato un calo dell’apprendimento dei bambini svedesi a causa dell’eccessivo uso dei dispositivi digitali. La ministra dell’Istruzione Edholm ha affermato che: “Gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo e di meno computer. Ci sono chiare prove scientifiche che gli strumenti digitali compromettono piuttosto che migliorare l’apprendimento degli studenti. Riteniamo che l’attenzione dovrebbe tornare all’acquisizione di conoscenze attraverso libri stampati e competenze degli insegnanti, piuttosto che acquisire conoscenze principalmente da fonti digitali liberamente disponibili che non sono controllate”.
Ho iniziato quindi a riflettere su come la dipendenza dai dispositivi digitali abbia influenzato la nostra vita quotidiana, sia a livello personale che sociale. Questa dipendenza ha portato a una sorta di distanza emotiva, un’alienazione che ci separa dalla nostra essenza umana.
La connessione che si crea quando si scrive a mano è profonda e intima. È un momento in cui siamo soli con i nostri pensieri, senza interruzioni o notifiche che distraggono la nostra attenzione. La carta e la penna diventano un mezzo per esplorare il nostro mondo interiore, per dare voce ai nostri pensieri, alle nostre emozioni e alle nostre idee più profonde. La scrittura a mano richiede una presenza e una consapevolezza che spesso mancano quando digitiamo su una tastiera.
Quando ci immergiamo in questa esperienza, siamo confrontati con i benefici che la scrittura a mano può offrire. Stimola la creatività, permettendoci di esprimere noi stessi in modo unico e personale. Ci dà il potere di creare, di trasformare i nostri pensieri in parole e di dare vita alle nostre idee. Inoltre, può migliorare la memoria e la comprensione, poiché coinvolge in modo più profondo il nostro cervello nel processo di apprendimento.
Tuttavia, abbandonare la comodità dei dispositivi digitali e tornare alla carta e alla penna può suscitare resistenze. Siamo abituati alla velocità e all’efficienza che la tecnologia digitale ci offre. La scrittura a mano richiede tempo, pazienza e un impegno maggiore. Possiamo sentirci frustrati all’inizio, poiché siamo abituati alla velocità della digitazione e alla correzione automatica degli errori. Ma è proprio in questa resistenza che risiede la possibilità di crescita e di connessione con noi stessi.
Un ulteriore vantaggio del ritorno alla carta e alla penna è il modo in cui ci permette di disconnetterci dal mondo digitale e di trovare momenti di calma e riflessione. Mentre scriviamo a mano, siamo costretti a rallentare il ritmo frenetico della vita moderna. Possiamo creare uno spazio per noi stessi, lontani dalle distrazioni e dalle pressioni dell’era digitale. È un’opportunità per coltivare la nostra presenza e per riscoprire il piacere di dedicare tempo alla nostra mente e al nostro spirito.
“Molte persone si sentono spaventate all’idea di allontanarsi dalla tecnologia e tornare alla carta e alla penna”, afferma la psicologa e scrittrice Jane Smith. “Ma è proprio in questo spazio di vulnerabilità che possiamo trovare una connessione più autentica con noi stessi e con gli altri. È un modo per coltivare la creatività, la consapevolezza e la profondità delle nostre relazioni.”
In conclusione, il ritorno alla carta e alla penna è un viaggio di scoperta che ci permette di sperimentare una connessione più profonda con noi stessi. Sebbene possa esserci resistenza iniziale, abbracciare questa esperienza porta benefici significativi nella nostra vita. Personalmente ho ritrovato il tempo, che spesso credevo di recuperare con il digitale ma che invece mi sono resa conto di perderlo. Quindi, vi incoraggio a intraprendere questo viaggio di esplorazione introspettiva. Prendetevi del tempo per scrivere a mano e connettervi con voi stessi potreste sorprendervi di quanto possa arricchire la vostra vita e le esperienze vissute. Provare per credere!
Bentornato,
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