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Sviluppo aree interne dal pazzo al visionario

Venticinque anni dopo la sfida lanciata a Celle di San Vito, 3 gennaio 2000, per una legge nazionale a sostegno dei piccoli Comuni, obiettivo raggiunto.

Nello stesso giorno, il 3 gennaio del 2025 a Faeto lancio la sfida titanica della “legislazione differenziata” per l’Appennino italiano e la corona alpina”. Una sfida culturale innanzitutto che chiama a raccolta le migliori intelligenze appenniniche.

I saperi accademici, le professioni, le imprese, sono chiamate a definire il perimetro di un cambiamento strutturale del nostro Sistema Paese. Trasformare le articolazioni più delicate e strategiche dello Stato è la strada maestra per raggiungere l’obiettivo di fare dell’Appennino italiano una vera “Regione d’Europa”.

Il riordino delle nostre istituzioni di ogni ordine e grado richiede un ripensare “Roberto Ruffilli” e la grande riforma costituzionale ed istituzionale dal respiro europeo.

Il piano “Adriano Olivetti” per una nuova azione del mondo bancario e finanziario impegnato nella strategica azione di rilancio delle aree interne con “patrimonio” dello sviluppo nei prossimi venti anni.

Quando penso ad una “Cassa per il Mezzogiorno” come Cassa Appenninica in forme rivedute e corrette ,coerente con questo tempo economico e sociale penso al grande lavoro fatto dal prof. Amedeo Lepore con il suo “The Cassa per il Mezzogiorno, the World Bank and the model for Italian economic development” elaborato alla Cambridge Scholars Publishing.

Un modello economico e finanziario che richiede una “governance” modello in grado di generare anche classe dirigente all’altezza del gravoso compito.

Certo, mancano i De Gasperi, i Saraceno, i Menichella, i Sullo, gli Olivetti , uomini dallo sguardo lontano in grado di avere una visione strategica del domani.

L’Appennino italiano è una “visione”, una ipotesi alternativa al degrado sempre più devastante di un modello europeo in piena torsione sociale.

L’Appennino è la grande opportunità per le nostre intelligenze, i nostri saperi scolastici, le nostre professionalità di potere realizzare “sogni”, “scommesse” di un futuro difficile ma esaltante.

Io mi sono assegnato il compito di allevare questa “follia culturale, politica ed istituzionale”.

Il 3 gennaio del 2000 a Celle di San Vito mi davano del folle…il 3 gennaio del 2025 passo per un visionario. È vero! Io ho una visione e come la legge è arrivata anche la legislazione differenziata vedrà la luce di una nuova alba per l’Italia e per le aree interne.

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