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Strade sicure con ricerca e innovazione

La ex strada statale 98, che da Bari/Modugno conduce a nord-ovest, verso Foggia, attraverso i maggiori centri urbani dell’entroterra Nord barese e della Bat. Per gran parte del suo sviluppo nell’ambito della Città metropolitana di Bari, essa è a carreggiate separate. Non lo è nel tratto compreso tra Modugno e Bitonto, per il quale risulta che sia stato recentemente predisposto un progetto di ammodernamento, prossimo all’appalto per la esecuzione. Il tratto in questione attraversa la zona industriale compresa tra i due abitati, densa di attività produttive. È questo il tratto ove è avvenuto il tragico incidente nella notte tra 25 e 26 aprile.

Qui la strada si presenta a carreggiata unica con una corsia per senso di marcia, pressoché tutta in rettilineo, caratterizzata da frequenti accessi laterali e intersezioni, molte delle quali (gli incroci con le principali viabilità locali) semaforizzate. Si parla, insomma, di un tratto di attraversamento di una zona industriale.

Da quanto ho potuto constatare l’intera tratta in questione è caratterizzata dalla presenza di un limite di velocità di 60 chilometri orari e doppia striscia continua a terra di separazione tra le corsie e, quindi, con divieto di sorpasso. Sono le tipiche misure che si adottano per il contenimento dell’incidentalità su strade di questa categoria in presenza di frequenti accessi laterali. Ovviamente tali misure di sicurezza comportano un significativo rallentamento del traffico, probabile motivo per il quale è stato predisposto il progetto di ammodernamento assieme a quello della messa in sicurezza.

Il tema della sicurezza stradale e del contenimento dell’incidentalità stradale sono stati oggetto negli ultimi anni di copiosi sforzi di ricerca, a valle dei quali sono state messe a punto innovative metodologie per l’analisi e per l’implementazione di misure di sicurezza. L’odierna tecnica di individuazione dei cosiddetti punti neri di una strada, ovvero di un’intera rete stradale, si basa su specifici metodi d’analisi statistica degli eventi incidentali pregressi (taluni dei quali messi a punto dal gruppo di lavoro da me coordinato al Politecnico di Bari), valutando la loro dinamica, così da poter individuare le più idonee misure di contenimento dell’incidentalità.

La sicurezza stradale è stato uno dei temi centrali nella redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Città metropolitana di Bari, attualmente in fase di approvazione, del quale ho avuto la fortuna di occuparmi nell’ambito della convenzione tra Politecnico di Bari e la stessa Città metropolitana.

Le metodologie d’analisi sopra richiamate sono state applicate nello studio in parola dove è stata esaminata l’intera rete metropolitana, ivi inclusa la strada in questione. Nel tratto di specie essa è risultata essere tra i 46 interventi di messa in sicurezza individuati come prioritari, con i suoi 1,66 incidenti gravi (con morti e/o feriti) all’anno per chilometro, registrati nel quinquennio compreso tra il 2015 e il 2019, cioè in epoca pre-Covid.

Vittorio Ranieri è ordinario di Strade, ferrovie e aeroporti presso il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale del territorio, edile e di chimica (DICATECh) del Politecnico di Bari

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