Le due pagine dedicate da “L’Edicola del Sud” agli infiniti e cronici problemi che affliggono le carceri sono un evento raro. I media sporadicamente se ne occupano e lo fanno solo in casi eccezionali. È accaduto con il caso Cospito che ha stimolato il dibattito sul 41 bis, un regime di reclusione duro e ignorato dall’opinione pubblica, nonostante sia in vigore da circa 40 anni.
L’asticella dell’eccezionalità, con il passare degli anni, sale sempre più in alto e anche i decessi in carcere non fanno più notizia. Eppure l’anno scorso i morti sono stati 203 e tra questi 84 suicidi. Numeri, dietro ai quali vi sono persone disperate, che rendono palese il malessere, ingiustificato e del tutto illegale, che affligge i detenuti. Al 25 aprile di quest’anno siamo già a 44 morti e 16 suicidi, ma non s’intravedono soluzioni a questa tragedia nazionale. “L’Edicola del Sud” ha dato voce all’appello del Sappe che invoca l’intervento urgente del ministro della Giustizia, affinché venga a vedere con i propri occhi lo stato degli istituti di pena in Puglia: una situazione allarmante, come del resto in altre regioni, che meriterebbe maggiore attenzione da parte del Governo o, meglio, della politica. Perché il disinteresse per l’esecuzione penale è trasversale ed è la “macchia nera” di tutti i partiti che non hanno nessuna intenzione di cimentarsi in una battaglia di civiltà giuridica per la quale rischierebbero di perdere consenso. Prova ne è che, in pochissimi anni, dal 2018 a oggi, vi è stato un avvicendamento al governo del Paese che ha visto nella maggioranza tutti i partiti politici senza che alcun organico intervento di riforma venisse attuato, nonostante il pressing dell’Europa. L’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali, unitamente a Nessuno Tocchi Caino, sta effettuando un viaggio nelle carceri del Paese che, dal 2 al 9 marzo scorso, ha interessato la Puglia. Con la collaborazione delle Camere Penali locali sono stati visitati gli istituti di Taranto, Lecce, Brindisi, Bari e Trani: un “viaggio della speranza” non solo per verificare le condizioni di vita dei detenuti, ma anche per infondere fiducia in chi rischia di far prevalere la disperazione fino a spingersi al suicidio. Continueremo il nostro percorso, che in questi giorni ci ha visto in Toscana e nei prossimi in Campania, avendo, come sempre, un’ eccezionale “guida”: la Costituzione.
Riccardo Polidoro è responsabile dell’Osservatorio Carcere dell’Ucpi
Bentornato,
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