«Saremo più forti di prima!». Queste le prime parole che hanno detto appena arrivati sul luogo dell’attentato. Non si arrendono i titolari di uno dei due negozi danneggiati nella notte scorsa dalle bombe a San Severo.
La loro frase è come uno scudo per respingere timori e paure di ennesime rappresaglie. Un modo per esorcizzare il destino avverso. E fanno bene. Noi saremo con loro, non li abbandoneremo in balìa di una delinquenza sempre più pericolosa e di stampo mafioso.
Nel contempo, però, chiediamo quali opportuni ed urgenti provvedimenti intendano adottare gli organi preposti per garantire e rafforzare la sicurezza sul territorio, allo scopo di tutelare la popolazione, i commercianti, gli imprenditori. La piaga del pizzo ha radici secolari, difficili da estirpare, eppure è arrivato il momento di provarci. Tutti insieme. Con la stessa spettacolarità che contraddistingue le vendette delinquenziali e mafiose.
È arrivato il momento di accendere e puntare i riflettori sulla brava gente, su quelli che lavorano onestamente e proprio non ci stanno a “dividere” con i clan i loro già esigui guadagni. La Puglia non s’inchina davanti a questa gentaglia. La provincia di Foggia, fra tutte, deve assolutamente riconquistare la sua tranquillità. Basta estorsioni, traffico di droga, caporalato, sfruttamento della prostituzione, smaltimento illecito di rifiuti, infiltrazioni nel tessuto economico e sociale del territorio. I pugliesi devono alzare la testa e guardare dritti negli occhi questi farabutti. A chi subisce soprusi resta una sola cosa da fare: denunciare, denunciare ed ancora denunciare.
Lo Stato sarà all’altezza della situazione e non li deluderà ed anche noi, nel nostro piccolo, non faremo mancare il nostro appoggio.