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Ribellione quotidiana alla routine, così la vacanza non provoca stress

Vacanza. Solo a pronunciare questa parola, il cuore fa un piccolo salto di gioia, come se improvvisamente ci trovassimo su una spiaggia assolata, con il rumore delle onde a cullare i pensieri e il tempo che si dilata, diventando un complice silenzioso di un’assenza di impegni. Vale lo stesso per chi sogna montagne, paesaggi bucolici e silenzio totale! Ma cosa significa davvero “vacanza”? È solo una parentesi dorata nel calendario, un momento da segnare in rosso, oppure è qualcosa di più profondo, un modo di vivere che alcuni riescono a trasformare in realtà?

Immaginate per un attimo la vita come una canzone – “una vita in vacanza… nessuno che rompe i…” – la ricordate? (ai miei 50anni ha segnato l’uscita della torta, a tema cappellaia matta). C’è chi la interpreta come un ritmo frenetico, con strofe di lavoro, ritornelli di stress e qualche breve pausa, magari un assolo di chitarra in mezzo, che è la tanto agognata vacanza. Per molti, quella pausa è un miraggio, un’oasi nel deserto quotidiano, un momento in cui tutto sembra possibile: svegliarsi senza sveglia, mangiare senza fretta, perdersi in strade sconosciute o semplicemente non fare nulla, che è il lusso più raro di tutti.

Eppure, c’è chi ha fatto della vacanza un vero e proprio stile di vita. Non parlo di chi è ricco di natura (beati?!) o chi si limita a viaggiare ogni weekend o a cambiare città ogni stagione, ma di chi ha scelto di vivere con la leggerezza di chi sa che il mondo è un grande parco giochi.

Per loro, la vacanza non è un evento, ma una condizione permanente: il lavoro diventa un piacere, la routine si trasforma in avventura, e il tempo non è più un tiranno, ma un alleato. Vivere in vacanza, insomma, non è solo una canzone da cantare sotto la doccia, ma un modo di essere, un’arte sottile che pochi riescono davvero a padroneggiare.

E poi ci siamo noi, la maggioranza silenziosa, quella che sogna la vacanza come un premio, un risarcimento per le fatiche quotidiane. Sappiamo che arriverà, forse, o forse no. Alcuni la fanno davvero, con valigie piene di aspettative e cuori altrettanto colmi di speranza. Altri la immaginano, la rincorrono tra le pieghe di un calendario fitto di impegni, sapendo che forse non sarà mai loro. E poi ci sono quelli che, pur non potendo partire, trovano nella piccola fuga quotidiana – un libro, una passeggiata, un sorriso inatteso – un assaggio di quella libertà che la vacanza promette.

Ma allora, cos’è la vacanza? È un diritto, un lusso, un sogno o una condanna? Forse è tutto questo insieme, un paradosso che riflette la nostra società: desideriamo la fuga, ma spesso siamo prigionieri di noi stessi, delle nostre abitudini, delle nostre paure. Forse la vera vacanza sarebbe imparare a vivere ogni giorno come se fosse un piccolo viaggio, senza aspettare il momento perfetto che, diciamolo, raramente arriva.

E qui arriva la vera domanda, quella che nessuno osa fare ad alta voce: se la vacanza è così desiderata, così sacra, così indispensabile, perché allora la trasformiamo in un evento da stress? Prenotazioni, valigie, check-in, traffico, selfie obbligatori e poi, una volta lì, la corsa a “farla fruttare”. Forse la vacanza non è altro che un altro modo di lavorare, solo con meno vestiti e più cocktail. E allora, se la vita fosse davvero una vacanza, saremmo tutti più felici o semplicemente molto più stanchi?

Forse la vera rivoluzione sarebbe smettere di inseguire la vacanza come un miraggio e cominciare a vivere come se ogni giorno fosse un piccolo atto di ribellione contro la routine. Perché alla fine, se la vacanza è solo una canzone, allora è ora di cambiare disco. Magari, invece di aspettare l’estate, potremmo imparare a ballare sotto la pioggia, a ridere senza motivo, a perderci senza paura. E se questo vi sembra troppo, beh, ricordatevi che anche il più grande viaggiatore prima o poi deve tornare a casa. Ma la domanda è: quando tornerete voi, sarete ancora in vacanza o solo sopravvissuti a un’altra fuga programmata? E vai di lavatrici e di pulizie! Buona vacanza.

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