Se l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Bari-Napoli è ancora un grande cantiere, quella calcistica, sull’asse Puglia-Campania, è in piena attività da ormai sette anni. Da una parte Aurelio, il DeLa padre, dall’altra Luigi, il DeLa figlio.
Su un fronte il grande Napoli scudettato, sull’altro il provinciale Bari iscritto a un “anonimo” campionato di serie B. Giusto per coerenza, papà Aurelio, durante una conferenza stampa di qualche tempo fa, ammise candidamente che il Bari era la “seconda squadra del Napoli”, praticamente una succursale. La premessa era d’obbligo per comprendere meglio le dinamiche tra le due società, ormai sotto gli occhi di tutti.
E così assistiamo impotenti da anni a quella “alta velocità” che a Bari, via Napoli, porta ragazzini da svezzare e da far maturare (gli ultimi della serie Obaretin, Coli Saco e Sgarbi). A Napoli, invece, stavolta via Bari, arrivano i pezzi migliori che finiscono sul mercato in prestito, in attesa di essere venduti per realizzare plusvalenze. L’ultimo esempio, per fortuna (al momento) sventato, è di appena due giorni fa. Mehdi Dorval, forse l’unico giocatore che fa la differenza in questo Bari, era stato dato per ceduto, ma guarda un po’, al Napoli di papà Aurelio De Laurentiis. Appena si è diffusa la notizia, sui social si è scatenata la rabbia dei tifosi del Bari, ormai stanchi di questo mortificante “travaso”.
Poi ci si è messa pure la perplessità del giocatore, unita alla controproposta (?) del Bari di trattenere il giocatore per altri 18 mesi, a far saltare la trattativa. A meno di improbabili involuzioni del calciatore nella parte restante della stagione, il “matrimonio” è solo rinviato a giugno prossimo. Ci eravamo illusi che fosse cambiato qualcosa dai tempi dei Matarrese, invece…
Bentornato,
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