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La provincia dauna e la propria anima sportiva: una terra di campioni silenziosi

Nella terra baciata dal sole e accarezzata dal vento, lo sport non è solo fatica, ma è la danza vivace di una comunità che trova sé stessa tra sudore, amicizia, educazione e inclusione, anche con il supporto pragmatico fornito dalla Scuola, da sempre baluardo di continuità e sinergia.

Sul palcoscenico della provincia di Foggia brillano nomi che sanno di orgoglio e dedizione. Al Circolo Schermistico Dauno – culla di campioni – sono cresciuti grandi talenti come Marco e Marianna Tricarico, Luigi Samele, Martina Criscio; tutti hanno conquistato titoli mondiali e nazionali, confermando la prestigiosa fama del circolo.

Di recente, tra i giovani in rampa di lancio, Antonio De Paolis si è laureato campione regionale nella sciabola, guadagnandosi la qualificazione al Trofeo CONI Nazionale.

Nella corsa, gli eroi sono uomini e donne che portano alto il nome della provincia. Nella “Run for” – campionato italiano master dei 10 km – hanno trionfato Olivier Rabaruta e Francesca Durante, mentre oltre duemila partecipanti hanno colorato la città con passi di passione e inclusione. Anche la Daunia Running, società di San Severo, si distingue con veri capolavori sportivi: Davide Rainieri è campione italiano SM50, e atleti come Mimma e Bocale brillano nelle classifiche nazionali, per non parlare dei vari Castriotta e Palumbo, i fratelli Piserchia o di atleti di altre discipline quali, atletica, ciclismo, judo, nuoto, scherma, danza sportiva, ginnastica ritmica, arti marziali, biliardo pool americano, pugilato, tennis, paratriathlon: un mosaico di impegno e passione che sta trovando riconoscimento pubblico.

E come non dimenticare il rombo dei motori di Michele Pirro. Poi ci sono le squadre, quelle che riempiono i palazzetti e gli stadi, diventando punto di riferimento per intere generazioni. Nel calcio, il Foggia è il vessillo più alto per storia e risultati, con i rossoneri che militano in Serie C insieme all’ambiziosa Audace Cerignola, che continuano ad accendere i cuori di migliaia di tifosi. Ma accanto a loro c’è il fermento delle realtà dilettantistiche, dall’Heraclea Candela e Manfredonia Calcio in Serie D fino alle tante società giovanili che crescono ragazzi con la speranza di un futuro da professionisti, ma soprattutto dando contezza di un ruolo sociale attuale.

La pallacanestro foggiana (la Libertas Russo ha fatto scuola) vive di entusiasmo e sacrificio: Diamond Foggia, Fenice, Virtus e CUS animano i campionati regionali, tenendo alta la tradizione cestistica di una provincia che sa ancora riempire i palazzetti con cori e tamburi (l’exploit in serie A di San Severo, che ha lanciato nell’agone il grande Walter Magnifico). Nel volley, l’AVIS Villa Igea porta avanti una storia fatta di sudore e talento (chi non ricorda la vecchia Masi, la De Nittis), mentre nei centri più piccoli spuntano squadre giovanili che trasformano le palestre scolastiche in laboratori di sport e amicizia.

Non meno importante è il nuoto, con società come Pentotary e Centro Nuoto Foggia che forgiano giovani atleti tra vasche e allenamenti, e che negli anni hanno visto nascere talenti capaci di competere a livello nazionale. Qui, l’acqua diventa palestra di disciplina e rispetto, ma anche luogo dove tanti bambini imparano a superare la paura e a fidarsi delle proprie forze.

E ancora, la vela: sulle acque del Gargano, dal porto di Manfredonia a quello di Vieste, giovani e veterani solcano il mare spinti dal vento, trasformando il blu dell’Adriatico in un campo di gioco e di libertà (la regata Pizzomunno Cup e’ la regina del nostro mare). Le scuole di vela locali insegnano ai ragazzi non solo a governare una barca, ma anche a rispettare la natura, ad ascoltare il silenzio del mare e a misurarsi con sé stessi.

Fondamentale, nella provincia di Foggia, è anche lo sport come accudimento della disabilità, che qui trova spazi e associazioni sempre più attive e dirigenti inseriti nelle federazioni a livello regionale. Discipline come il basket in carrozzina, il nuoto paraolimpico, l’atletica e la boccia diventano occasione di riscatto e di pari dignità. Eventi e manifestazioni inclusive, spesso organizzate in collaborazione con le scuole e le società sportive, ricordano che lo sport è davvero di tutti: un ponte che annulla le differenze e costruisce comunità.

Non solo competizione: lo sport è tessuto sociale, educazione che forma e unisce. Il Comune di Foggia, attraverso eventi come la partita “Dalla pelle al cuore” contro la discriminazione e i progetti “Nuovi Centri CONI”, promuove valori forti: partecipazione, inclusione, crescita condivisa. Così bambini tra i 5 e i 14 anni scoprono tanti sport con approccio ludico e multidisciplinare, guidati da tecnici formati e genitori coinvolti.

Crescita certa anche sul fronte infrastrutture e leggendo i giornali si nota la crescita degli impianti comunali e l’adattamento di strade, foreste e laghi in palcoscenici d’eccellenza per la pratica quotidiana e amatoriale.

Tra le buone prassi è utile annoverare quelle azioni attivate sul territorio che seminano unione, comunione e condivisione, allargando gli orizzonti temporali e spaziali, fornendo speranza e prospettiva, riconoscendo valore alla performance, ma ancor di più, lustro a principi universali che dovranno sedimentare il seme della pace e dell’amore.

Nell’ambito dell’attuazione dell’eccezionale strumento del Patto Educativo di Comunità, attraverso la presenza di Associazioni dilettantistiche, giovani migranti non accompagnati hanno trovato famiglia nella Scuola, concepita come Comunità, nelle compagini sportive, facendo emergere lo stile del lavoro di squadra, dove il singolo è al servizio del Team, dove il ‘ noi’ prevale sull’ ‘io’, senza barriere. Attraverso, queste esperienze, giovani come Haba Muri, tra i tanti, hanno trovato giovamento e riferimento, dopo la sofferenza di traversate atroci e disumane. Dove c’è squadra …c’è famiglia, dovrebbe essere uno stile di vita, non una abitudine malsana, rivisitando le coscienze e il pensiero. Nel ‘700 Lord Chesterfield affermava: ‘ lo stile è l’abito del pensiero’, evidenziando il valore e l’essenza del discernimento, che determinano la nascita di pensiero comune, di condivisione, di comunione. Come sempre, risulta fondamentale il ruolo della Comunità Educante che, in maniera proattiva e ribadita in modalità ipertrofica, rende meravigliosamente ’ tutti diversi…tutti uguali’.

Solo così si diventa consapevoli del valore della vita, solo così si diventa cittadini attivi, solo così si diventa campioni. Questa esaltazione valoriale si realizza, inevitabilmente, anche attraverso l’emulazione dei campioni dello sport, laddove riescano a divenire anche modelli di vita virtuosa per il loro territorio e non solo. Le medaglie, oltre il campo e l’agorà sportivo, vanno meritate con l’impegno quotidiano a servizio di coloro che risultano, allo stato de quo, ancora in panchina senza vedere la prospettiva del campo.
È così che la provincia di Foggia scopre la propria anima sportiva, fatta di campioni silenziosi, famiglie che incoraggiano, traguardi e risate. Lo sport diventa teatro di sogni possibili, scuola di vita e strumento di coesione sociale. Qui, ogni passo, ogni tiro a canestro, ogni palla a rete, ogni bracciata in vasca, ogni vela spiegata e ogni sorriso su una carrozzina raccontano una storia di comunità che cresce insieme.

E se il futuro ha volto e cuore, quel volto è sudato di fatica e quel cuore è sport, inclusione, speranza.
Ovviamente, un ringraziamento è doveroso ai campioni del passato, del presente e del futuro, tra i quali, è giusto includere coloro che quotidianamente si recano in una classe, con il convincimento di salvare esistenze compromesse, contrastare stati di fragilità, senza la velleitaria ambizione di conseguire una medaglia. Di guisa, grazie ai nostri meravigliosi Docenti a cui affidiamo le cure del nostro domani.

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