Se, come successe nel famoso film del 1966 di Richard Fleisher, potessimo essere miniaturizzati ed entrassimo nel corpo umano, troveremmo un laboratorio alchemico in continuazione funzione. Si tratta del fegato, che smaltisce le scorie metaboliche dei residui dei farmaci, degli additivi chimici, dell’alcol e della nicotina. Ma non solo, svolge anche altre mansioni indispensabili, come quella di fornire energia, di produrre la bile e supportare la sintesi del colesterolo, dei trigliceridi e di proteine, potenziando in questo modo la massa muscolare.
Un fegato in ordine, inoltre, è un valido avamposto del sistema immunitario e migliora la funzionalità intestinale. Per gli antichi non era, però, solo un organo, ma il centro dell’identità, la sede dell’anima, il punto in cui si poteva decifrare il destino, basti pensare agli aruspici, ovvero quei sacerdoti che attraverso l’ispezione del tessuto epatico degli animali sacrificati, formulavano profezie.
Nel mito greco, il fegato si trasforma nel dualismo sofferenza-rigenerazione attraverso la figura di Prometeo, che incatenato ad una roccia subisce un’atroce punizione: ogni giorno un’aquila gli divora l’organo, ma la notte ricresce. Estremamente curioso è il viaggio etimologico di questo termine, che in latino arcaico si diceva “iecur”, poi sostituito dalla parola ficatum, in quanto facente parte dell’espressione “iecur ficatum”, ovvero fegato ingrassato con i fichi, cibo che veniva somministrato agli animali per ingrassarli, prima della macellazione.
Restando ai modi di dire, per noi oggi questo organo rappresenta il coraggio, infatti affermiamo che una persona “ha fegato” quando compie atti particolarmente ardimentosi, tra i Berberi del Marocco, assume una valenza più pulsionale, tanto che quando una donna accetta la proposta di matrimonio, confessa che il pretendente le ha conquistato il fegato. Ma torniamo alla nostra quotidianità e pensiamo ad un’alimentazione che non affatichi questo importantissimo organo.
Spazio quindi a pasta e riso integrale, legumi, pseudo cereali (grano saraceno, amaranto e quinoa), verdure ricche di clorofilla quali sedano, porri e bietole. Una menzione particolare per gli alimenti conteneti glutatione quali asparagi, avocado, spinaci, mele, pompelmo e carote. Per depurarlo naturalmente, invece, tre tinture madri: tarassaco, cynaria e fumaria da diluire in mezzo bicchiere d’acqua prima dei pasti.
Bentornato,
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