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Per salvare vite indispensabili prevenzione e cooperazione

C’è un dato che ci rende orgogliosi: la Puglia è oggi tra le regioni italiane che, secondo l’ultima indagine Agenas, stanno dimostrando maggiore efficacia nell’attuazione della Rete oncologica regionale.

La Puglia sta finalmente costruendo una rete oncologica che funziona: percorsi strutturati, governance consolidata, presa in carico multidisciplinare. Rete esistente dal 2017 e che, grazie al lavoro incessante del Coordinatore Giammarco Surico, del Presidente dell’Ucoor Alessandro Delle Donne, di Aress, con Ettore Attolini e Mariangela Ciccarese, sta giocando in perfetta sintonia con i Dionc provinciali una partita che si prefigge di raggiungere obiettivi sempre più sfidanti, come la presa in carico, i Centri di orientamento oncologici, la prevenzione, l’appropriatezza, la sicurezza con i team multidisciplinari, le cure innovative, insieme alla ricerca traslazionale. Crescita sostenuta fortemente dal fautore della rete oncologica pugliese, il presidente Michele Emiliano.

In questo percorso anche l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari ha dato il proprio contributo, offrendo supporto clinico, organizzativo e formativo all’intero sistema regionale con uno slancio verticale sulla ricerca in ambito di diagnosi predittiva e precoce con l’uso dell’intelligenza artificiale, conseguendo ben due brevetti nazionali nell’ultimo anno. Ma tutto questo non basta se non si riesce a intercettare la malattia nelle sue fasi iniziali. Una rete può essere efficiente quanto si vuole, ma se i pazienti arrivano tardi, quando i sintomi sono già evidenti, allora il sistema rischia di rincorrere, non di prevenire.

La strategia vincente nella rete oncologica è una sola: cooperazione, che da qualche anno soprattutto, ha limitato e contingentato iniziative, spesso, adottate in ordine sparso, con approcci e strumenti diversi. Sappiamo, però, che la prevenzione salva vite. Lo screening non è un’opzione accessoria, ma il primo livello della cura. Ed è proprio su questo terreno che oggi si gioca la credibilità della sanità pubblica. La Rete oncologica, che ha dimostrato di funzionare nella gestione dei percorsi, può ora assumere un ruolo strategico anche nella prevenzione, come suggerisce e chiede proprio Agenas e il Ministero della Salute, con il suo Prevention Hub.

Coordinare le azioni, supportare le Asl, definire obiettivi comuni, condividere dati e strategie. Non possiamo più permettere che il destino di una campagna di screening dipenda dalla singola realtà territoriale. Serve una visione unitaria, forte, operativa. Come Rete oncologica pugliese, siamo pronti a fare la nostra parte anche su questo fronte. Abbiamo le competenze, le esperienze e la volontà di contribuire a una nuova stagione di prevenzione e i numeri ci stanno dando ragione. Una stagione in cui la prossimità diventa metodo, l’ascolto diventa strumento, e la prevenzione torna a essere la vera protagonista.

Alessandro Delle Donne è commissario straordinario dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e presidente dell’Unità di coordinamento oncologico regionale (Ucor)

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