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Per Putin embargo e sanzioni ma nessuno ferma Netanyahu

Purtroppo la sfortuna dell’Ucraina è quella di avere un cabarettista come presidente della Repubblica. E, siccome nelle altre parti del mondo non è che vada molto meglio, tutti lo accolgono abbracciandolo e perorandone la causa. Risultato? Milioni di morti. Cosa può avere di sano nella testa uno che firma le pallottole e che è capace di affermazioni come «Putin va sconfitto»?. Zelensky potrebbe fare la sua bella figura alla sagra del tartufo o a quella del culatello, invece viene riverito e – peggio – ascoltato nelle più autorevoli assisi del mondo, dalle Nazioni Unite alle diplomazie dei maggiori Paesi europei. Noi compresi, naturalmente. Se Putin decidesse di applicare la stessa logica militare di Benjamin Netanyhau, dell’Ucraina oggi resterebbero le stesse macerie di Gaza. Che Zelensky, a corto di neuroni, non arrivi a comprendere ciò, non stupisce. Stupisce, invece, come il rischio nucleare, non venga compreso da tutti quei Paesi che continuano a fornire armi a questo pazzo scriteriato.

Ma c’è molto di più che, anziché stupirci, ci indigna. Mai come oggi, è sotto gli occhi di tutto il mondo, l’evidente disparità di trattamento, che viene riservata alle due diverse guerre che mortificano e preoccupano il mondo intero; mondo, naturalmente, inteso come popoli, data la viltà, l’ignavia, l’arroganza e la codardia di chi governa. Da una parte il conflitto in Ucraina, dove Putin viene additato come un dittatore criminale che aggredisce i popoli confinanti. La Comunità internazionale reagisce e applica l’embargo nei confronti della Russia e mille altre sanzioni.

Dall’altra parte il conflitto in Medio Oriente, dove nessuno spende una parola di monito nei confronti dell’aggressore Netanyhau, Israele viene sempre giustificato perché si sta sempre difendendo dai vili aggressori e poco importa se ogni giorno “Bibi”, svegliandosi, decida di bombardare un nuovo Paese. Per Israele nessuna sanzione. I commenti da parte della Comunità internazionale quanto mai blandi e di circostanza: «Speriamo che il conflitto non si allarghi», e intanto “Bibi” inizia a bombardare il Libano; «Speriamo che si raggiunga una pace al più presto», e intanto Bibi richiama i riservisti per nuove invasioni di terra. Per uccidere uno dei capi di Hezbollah, i “danni collaterali” (così vengono catalogati) ammontano a oltre 700 morti, fra i quali due funzionari delle Nazioni Unite e decine di bambini.

Questa fotografia della realtà, di per sé desolante e disarmante, viene resa ridicola proprio dalle Nazioni Unite che, come se nulla fosse, invitano all’Assemblea generale, il criminale di guerra Netanyhau. Ma c’è di più: una sentenza della Corte internazionale statuisce che, gli insediamenti dei coloni nei territori palestinesi occupati, sono in violazione delle Convenzioni Internazionali.

Pongo la domanda più stupida del mondo: e se i palestinesi ci chiedessero delle armi per difendere i loro territori? Perché a Zelensky sì e ai palestinesi no? Sconto le obiezioni degli “azzeccagarbugli”: «La Palestina non è uno Stato riconosciuto». Va bene. E il Libano? Perché non ci ci si impegna a difendere il Libano dalla vile aggressione israeliana? In Libano c’è un contingente militare italiano che ha difeso la pace in una fase travagliata per quella regione; ci sarebbe piaciuto un intervento del ministro della Difesa o della premier Giorgia Meloni, invece abbiamo avuto le parole del ministro degli Esteri che ha invitato gli italiani in Libano a rientrare in Italia.

Insomma, pare proprio che Israele possa agire indisturbato e fare ciò che sa fare meglio: strage di innocenti. Mentre la Comunità internazionale si gira dall’altra parte. Dove sono le Organizzazioni internazionali? Dov’è l’Europa? E dov’è l’Italia? Ancora, dove sono i tanto sbandierati principi di giustizia, di libertà, di carità? Niente, nulla. Solo un glaciale vento di ipocrisia che inchioda l’Occidente in un bagno di vergogna. E, ogni volta di più, sei costretto a chiederti a cosa sia servita la storia se “Himmler Netanyhau” può, nel silenzio di tutti, perpetrare gli stessi crimini dei quali è stato vittima il suo popolo. Credo abbia ragione George Bernard Shaw quando afferma che, quasi certamente, il nostro pianeta, viene usato dagli altri pianeti, come “manicomio dell’universo”.

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