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Per la Puglia servono subito politiche per migliorare la competitività della regione

L’anno 2024 si chiude con un quadro complesso per la Puglia, ben descritto dai più recenti dati pubblicati dall’Istat sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), sul mercato del lavoro e sull’export regionale. La regione affronta difficoltà strutturali, ma emergono segnali di speranza per il futuro.

Per quanto riguarda Benessere Equo e Sostenibile, secondo i report BesT 2024, la Puglia presenta livelli inferiori alla media nazionale su diversi fronti. Soltanto il 26,4% degli indicatori delle province pugliesi rientra nelle classi di benessere alto o medio-alto, rispetto al 41,8% della media italiana. Taranto è la provincia con maggiori criticità, mentre Bari e Barletta-Andria-Trani mostrano i dati migliori. Tra le sfide principali si evidenziano i bassi livelli di benessere economico e la difficoltà di attrarre e trattenere capitale umano giovane. In compenso, il dominio “Sicurezza” e alcuni indicatori ambientali, a cominciare dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, mostrano performance ben sopra la media.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro pugliese, quest’ultimo riflette un andamento – per così dire – “misto”. Il tasso di occupazione rimane sotto la media nazionale, ma si osservano progressi nell’occupazione femminile e giovanile in settori innovativi. Tuttavia, il saldo migratorio negativo, soprattutto tra i laureati, conferma la necessità di politiche efficaci per frenare la cosiddetta “fuga di cervelli”.

Passando poi a trattare il tema dell’export pugliese, le vendite di prodotti locali all’estero continuano a crescere, trainato dai settori agroalimentare e meccanico. Nel 2024 si è registrata una crescita del peso dell’export pugliese del 21,2% rispetto al 2023 nel settore dei prodotti alimentari, bevande e tabacco, del 43,6% per il legno, i prodotti in materiali come legno e carta, del 59,2% per carta e prodotti di carta e prodotti della stampa. Nel corso del 2024 che si è appena concluso, le esportazioni regionali hanno registrato un aumento del 6% rispetto all’anno precedente, superando la media nazionale. La provincia di Bari si distingue tra le altre per l’incremento nel comparto tecnologico, mentre quella di Brindisi rafforza la propria posizione nel settore aerospaziale.

I dati del 2024, dunque, mostrano una Puglia in bilico tra criticità e potenzialità. Investimenti mirati, politiche di coesione sociale e un rafforzamento delle infrastrutture culturali e tecnologiche potrebbero essere la chiave per migliorare la competitività della regione e garantire un futuro sostenibile per le nuove generazioni.

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