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PA, è ora di investire nella formazione per migliorare i servizi ai cittadini

Abbiamo più volte ribadito quanto sia oggi fondamentale la formazione tanto dei ruoli apicali e manageriali quanto dei dipendenti all’interno delle imprese. Questo riguarda ormai ogni settore produttivo e non, ed è funzionale per sopravvivere ai cambiamenti del mercato del lavoro e rimanere costantemente legati ai mutamenti della società.

Ovviamente non fanno eccezione le Pubbliche Amministrazioni (PA) che, anzi, dovrebbero erigersi a solide fondamenta per un Paese che vorrebbe definirsi moderno. Sappiamo, però, che purtroppo questo non sempre avviene e che alcune delle maggiori lacune sono da ricercare proprio nella mancanza di competenze nelle pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle locali; ciò si ripercuote a cascata sui servizi resi alle comunità e quindi sulla qualità stessa della vita dei cittadini. Va però evidenziato come, negli ultimi anni, una presa di coscienza del problema da parte delle istituzioni nazionali e regionali, abbia di fatto avviato una stagione di iniziative tese a migliorare questa situazione che rischiava di diventare cronica. Ed è proprio sulla scia di questa presa d’atto che si inserisce il nuovo avviso pubblico Performa PA.

Affidato dal Dipartimento della Funzione pubblica al Formez per la sua attuazione, l’avviso prevede il finanziamento di progetti formativi che devono essere candidati dalle stesse PA, anche in collaborazione con enti formativi riconosciuti. Tale strumento mira a supportare la realizzazione di progetti formativi strategici, in linea con le priorità del Pnrr e con gli obiettivi di modernizzazione della PA. Sono infatti di poco superiori ai 20 milioni di euro, a valere su risorse del Pnrr, le economie destinate ai progetti formativi, che saranno selezionati attraverso una procedura valutativa a sportello e fino ad esaurimento dei fondi, ma desta un deciso interesse il fatto che almeno il 40% del totale delle risorse finanziarie è riservato ai territori del Mezzogiorno, dimostrando anche una chiara volontà nel voler sostenere lo sviluppo di questi territori. All’avviso possono partecipare le PA Centrali, Regionali e Locali (Province, Città Metropolitane, Comuni), nonché le altre Pubbliche Amministrazioni (Asl, Agenzie regionali e così via), mentre i progetti formativi possono riguardare un ventaglio di tematiche ampio e diversificato.

Si spazia dalle competenze digitali con, ad esempio, corsi sull’utilizzo di nuove tecnologie per le PA, cybersecurity e gestione dei dati, alla gestione dei fondi europei con percorsi formativi sulla progettazione e gestione dei fondi, sino alla semplificazione amministrativa con corsi sulle nuove procedure amministrative e l’utilizzo degli strumenti digitali utili alla sburocratizzazione o, per finire, corsi diretti alla transizione ecologica come ad esempio quelli sulle energie rinnovabili, sull’economia circolare o sulla gestione sostenibile del territorio. Insomma, ampi spazi di intervento mirati ad acquisizione di competenze quanto mai utili ai territori ma, come sempre, bisognerà valutare la reattività e l’oculatezza nel saper coglierle da parte delle PA. Permettere alle PA, in particolare a quelle del Sud, di poter individuare le aree di intervento più strategiche per il proprio territorio e di poter successivamente offrire ai propri dipendenti una formazione mirata e di qualità, può indubbiamente costituire un volano per lo sviluppo che si tramuta in un investimento sul futuro della propria comunità.

Dipendenti più competenti e motivati in grado di offrire servizi pubblici più efficienti e di qualità, attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo, possono rappresentare un vero e proprio stimolo per la crescita economica e sociale, in particolare del Mezzogiorno.

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