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Non si taccia sull’orrore di Gaza

Caro Lettore, da oggi scriverò sempre e solo su Gaza, almeno fino a quando i governi occidentali e il nostro in primis, non prenderanno provvedimenti contro lo ‘Stato canaglia’ Israeliano; quello del suo Governo, non del suo popolo.

Non è possibile sopportare oltre, l’arroganza e la barbara violenza di uno Stato che se ne infischia del diritto internazionale e che, quotidianamente, violenta, brutalizza e massacra una popolazione inerme. Questa non è una guerra; non c’è nessuno che combatte dall’altra parte: è uno sterminio.
Le immagini che ci giungono da Gaza sono di una violenza e di una aberrazione inaudita. Tanto forti da turbare i sonni e da farci chiedere, giorno dopo giorno, come possiamo permetter che certe cose accadano, come possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanto strazio.

Ho raccolto una cineteca di orrori da poter opporre ai mille discorsi di giornalisti, capi di governo, ministri e diplomatici che, ancora oggi, di fronte a questo vergognoso massacro, con uno schifoso equilibrismo, tentano di nascondere quello che è un vero e proprio genocidio, rifugiandosi nella cloaca dell’antisemitismo e dell’antisionismo.

Continuerò a scrivere di Gaza perché voglio stare dalla parte giusta della Storia

Misuro ogni giorno di più la mia, la nostra impotenza; se facessero un referendum mondiale e chiedessero alle popolazioni cosa fare a Gaza, tutti i governi si scoprirebbero sfiduciati.

Non sopporto più l’ipocrisia del nostro governo che blatera di una soluzione diplomatica, che non condanna Netanyahu, che continua a fare affari con Israele e che non richiama l’ambasciatore dopo che, per la seconda volta i militari Israeliani hanno sparato contro i nostri diplomatici.
Era già successo qualche mese fa in Libano, quando gli Israeliani avevano sparato contro la nostra forza di pace.

“Vibranti proteste del Governo Italiano” scrive la stampa nazionale; ma chi se ne frega delle vostre vibranti proteste… io come cittadino posso protestare, voi come istituzioni dovete agire, reagire, prendere provvedimenti e, invece, che fate?

La comunità europea, per la prima volta, chiede di rivedere gli accordi con Israele e Italia e Germania si astengono. Vergogna. Vergogna.

È di queste ore l’assassinio di due diplomatici Israeliani in America; il risalto e la discussione che si è scatenata sulla stampa internazionale mi indignano: a Gaza ci sono venti mesi di massacri, cinquantottomila mila morti, la maggior parte donne e bambini; una città rasa al suolo; si bombardano ospedali; assistiamo a vere e proprie esecuzioni di medici e paramedici; i giornalisti vengono imprigionati, torturati, seviziati ed uccisi; dalle macerie insieme ai suppellettili si raccolgono gambe, braccia e teste; da tre mesi non arrivano gli aiuti umanitari e il mondo si interroga sulla morte di due diplomatici. Tuona la presidente del “Anti Defametion League” Marina Rosemberg: «Non ci sono scuse per l’omicidio di persone innocenti e l’antisemitismo indipendentemente da ciò che sta accadendo in Medio Oriente, Israele o Gaza». Gli fa eco il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar: «Anche i governi europei sono responsabili dell’incitamento dell’odio antisemita».

E, il “carnefice” Netanyahu, accusa direttamente Starmer e Macron come fomentatori d’odio. Un mondo capovolto. Non il genocidio del popolo palestinese, ma il dissenso democratico di alcuni, pochi occidentali, la causa dell’odio antisemita.

Il silenzio della presidente Giorgia Meloni, unito al balbettio senza senso del nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e alle ‘supercazzole’ del ministro della Difesa Guido Crosetto, mettono a nudo la nostra ipocrisia, la nostra ignavia.

Né, tantomeno, le opposizioni che, per tradizione e storia dovrebbero essere mobilitate a tempo pieno e senza sosta, altro non fanno che sterili scaramucce parlamentari. Serve una mobilitazione di popolo: a questo scopo ho chiesto ed ottenuto un incontro con Giuseppe Gargani, presidente degli ex parlamentari, per promuovere iniziative volte a smuovere questa cortina di silenzio diventata insopportabile.
Servono decisioni forti: ad esempio isolare Israele; blindarlo; chiudere tutti i canali in entrata ed in uscita di uomini e merci.

Bisogna mettere Netanyahu e il suo Governo con le spalle al muro e portarli alla Corte internazionale di giustizia perché siano giudicati dei loro crimini. E, se la storia ci ha insegnato qualche cosa, rispondiamo all’appello di Ernesto ‘Che’ Guevara: «Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia, commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo».

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