L’insegnamento? Una “missione” in evoluzione

L’appena bandito concorso scuola 2023 per l’ingresso in aula di nuovi docenti rappresenta un momento significativo sia per gli aspiranti insegnanti che per il sistema educativo nel suo complesso.

In quanto professoressa ordinaria di Didattica e Pedagogia speciale presso l’Università di Foggia, nonché delegata del Rettore alla Formazione Insegnanti e Formazione Continua, tante solo le riflessioni su diverse sfaccettature di questo processo. In primis, dalla valutazione delle prove, apprezzo e condivido l’importanza data alla valutazione delle competenze, delle conoscenze e delle abilità pedagogiche degli aspiranti docenti.

Un concorso per la scuola non deve, infatti, basarsi esclusivamente sulla conoscenza accademica, ma anche sull’abilità di trasmettere tali conoscenze in modo efficace e coinvolgente agli studenti. Una valutazione equa deve prendere in considerazione diversi fattori, che vanno oltre la semplice performance in prova scritta, orale e puntare alle competenze pratiche attraverso l’osservazione diretta in situazioni di insegnamento simulato o reale. Inoltre, é necessario porre un focus sull’attitudine degli insegnanti ad adattarsi alle esigenze dei diversi studenti, compresi quelli con bisogni educativi speciali o provenienti da contesti socio-economici svantaggiati.

Capacità come la gestione della diversità in aula, la sensibilità culturale e la predisposizione all’inclusione dovrebbero essere considerate come elementi chiave. Un aspetto spesso trascurato è l’importanza delle competenze di comunicazione e socio-relazionali. Un insegnante efficace non è solo colui che possiede conoscenze approfondite nella propria disciplina, ma anche colui che sa comunicare in modo chiaro, incoraggiante e motivante, creando un ambiente di apprendimento inclusivo, positivo e stimolante, all’interno del quale un pilastro fondamentale è costituito dall’educazione emozionale, in grado di aiutare gli studenti a riconoscere e gestire le proprie emozioni nei diversi contesti di vita. Tuttavia, il concorso deve anche fungere da punto di partenza per un percorso di sviluppo professionale continuo.

L’insegnamento è una missione in costante evoluzione e i docenti dovrebbero essere incoraggiati e supportati nel migliorare costantemente le proprie competenze attraverso la formazione continua, la partecipazione a percorsi di aggiornamento e l’accesso a risorse didattiche innovative. Infine, è fondamentale considerare anche il contesto più ampio in cui operano gli insegnanti. Condizioni di lavoro adeguate, strutture accessibili, dotate della giusta strumentazione a passo con i tempi e supporto da parte delle istituzioni scolastiche e governative sono elementi cruciali per attirare e mantenere insegnanti qualificati e motivati nella professione.

Per concludere, il concorso docenti dovrebbe essere un processo che va oltre la valutazione delle competenze accademiche, per abbracciare un approccio olistico che valorizzi le abilità pedagogiche, le competenze relazionali e la predisposizione all’aggiornamento continuo, garantendo al contempo un ambiente di lavoro favorevole che riconosca il valore e l’importanza degli insegnanti nel plasmare il futuro della società attraverso l’istruzione.

Giusi Antonia Toto è docente ordinaria di Didattica e Pedagogia speciale presso l’Unifg

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