Che senso ha andare a lavorare, andare a scuola, andare in chiesa, andare in vacanza, andare al mercato, andare al cinema, andare a teatro, andare in palestra, andare al bar? Che senso ha studiare, lavorare, dormire, giocare, pitturare, coltivare, progettare, sognare? Che senso ha fare il carabiniere, il poliziotto, il magistrato, l’usciere, il parrucchiere, il ministro, il parlamentare, il barbiere, il falegname, l’attacchino, l’attore, il regista, il cantante, l’operaio, il muratore, il panettiere, il manager, l’ingegnere, l’architetto, l’avvocato, lo stilista, il calciatore, il pilota, il tennista, lo psicanalista, l’analista, il portinaio, il disc-jockey, lo studente, il sindaco, l’idraulico, il facchino, l’antennista, il fotografo, il giornalista, lo scrittore, il poeta, il diplomatico, l’ambasciatore, il bagnino, il dentista?
Che senso hanno computer, satelliti, cellulari, radio, televisioni, social? Che senso hanno enciclopedie, giornali, riviste, libri? Che senso hanno istituzioni nazionali, internazionali e sovranazionali? Che senso hanno le Nazioni Unite? Che senso hanno scienza, fisica, chimica, matematica, medicina? Che senso ha la storia? Che senso hanno le religioni? Che senso hanno patti, accordi, strette di mano? Che senso ha il diritto? Che senso ha il diritto internazionale
Che senso ha fare l’amore? Che senso hanno i baci, gli abbracci? Che senso hanno la giustizia e la libertà? Che senso hanno pace, carità, misericordia, sensibilità, dolcezza, solidarietà, compassione, umanità, pietà? Che senso hanno tutte queste cose se nessuno, vede e conta i morti di Gaza?
Neppure la barbara esecuzione di venti fra medici e paramedici, trucidati sulle loro ambulanze, ha svegliato le corrotte coscienze dei governi occidentali. Perché migliaia di innocenti, bambini, donne e uomini, da più di un anno vengono trucidati nel silenzio del mondo? Perché? Cosa ci ha insegnato la storia? Perché nessuno ha memoria? Perché nessuno vede “i morti abbandonati nelle piazze, il lamento d’agnello dei fanciulli, l’urlo nero delle madri che vanno incontro ai figli saltati sotto le bombe”?
Alle fronde dei salici scriveremo i nomi dei mille boia che hanno commesso questo genocidio, ma anche i nomi dei mille ignavi che, con il loro disinteresse, hanno permesso che ciò accadesse. A loro auguro le stesse pene che Dante gli riservò nella Divina Commedia. E il mio disprezzo che, mi auguro, diventi quello di tutti gli uomini che hanno ancora un cuore.
Bentornato,
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