L’importanza dei dati Istat per pianificare le politiche pubbliche

A ottobre 2024 è iniziata la settima edizione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, un’importante operazione statistica che coinvolgerà 2.530 Comuni italiani e circa un milione di famiglie.

L’Istat continua a utilizzare il termine censimento, ma la parola indica un’operazione statistica di rilevazione diretta e totale delle osservazioni e non un’indagine campionaria. Per contenere i costi e tempi dell’indagine a differenza del censimento tradizionale, che avveniva ogni dieci anni, oggi l’Istat utilizza rilevazioni campionarie annuali e dati amministrativi, permettendo di raccogliere informazioni aggiornate e tempestive sulla popolazione che risiede stabilmente in Italia.

Grazie all’integrazione di dati raccolti da fonti diverse tra cui gli i registri amministrativi dei Comuni, l’Istat è in grado di fornire ogni anno un quadro dettagliato della popolazione italiana a livello nazionale, regionale, comunale e anche per aree più piccole come quartieri e sezioni censuarie.

I dati che l’Istat pubblica annualmente, entro dicembre, includono informazioni essenziali come il sesso, l’età, la cittadinanza, il grado di istruzione e l’occupazione. Questi dati hanno un impatto significativo sulla vita dei Comuni, influenzando, ad esempio, il numero di consiglieri comunali, l’assegnazione di fondi e la gestione dei servizi pubblici.

Una novità importante dell’edizione 2024 del Censimento, consente all’Istat di fornire agli Uffici di anagrafe dei Comuni dati in forma individuale. Ciò permette di aggiornare le anagrafi comunali, migliorando la precisione dei dati e agevolando la revisione annuale che, a partire dal 2025, sarà effettuata ogni anno tra gennaio e aprile. Per quanto riguarda le abitazioni, il censimento raccoglie dati anche sul numero di case occupate e non occupate.

Questa informazione viene ottenuta attraverso il confronto tra il catasto e i dati rilevati dalle famiglie durante il censimento, consentendo di avere una panoramica dettagliata sullo stato degli immobili. Nel corso degli anni, l’Istat ha utilizzato i dati del censimento anche per effettuare approfondimenti tematici su segmenti specifici della popolazione. Ad esempio, nel 2020 è stata analizzata la situazione dei Borghi più belli d’Italia, mentre nel 2022 è stato esaminato il tema delle migrazioni, distinguendo tra italiani dalla nascita, immigrati e naturalizzati.

Nel 2023, l’attenzione si è concentrata sugli italiani residenti all’estero, grazie all’integrazione dei dati dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) con quelli dei consolati. Anche quest’anno l’Istat proporrà un focus specifico, concentrandosi su un segmento di popolazione che sta diventando sempre più rilevante: le persone che, pur vivendo stabilmente in Italia da diversi anni (tra 4 e 6 anni), non risultano ancora iscritte all’anagrafe. Questo gruppo è composto principalmente da lavoratori in settori particolari, come colf, badanti e braccianti agricoli, che spesso risiedono presso i datori di lavoro e non hanno interesse a registrarsi formalmente. Altri, invece, vivono in alloggi non regolari o occupati abusivamente, rendendo complesso per i Comuni individuare la loro posizione ufficiale.

Il censimento permanente, si conferma uno strumento cruciale per la pianificazione delle politiche pubbliche, offrendo una fotografia dettagliata e in costante aggiornamento della popolazione italiana e delle sue dinamiche socio-economiche. I risultati del Censimento 2023 saranno pubblicati a dicembre 2024, fornendo ulteriori spunti di riflessione e informazioni per il miglioramento dei servizi a livello locale e nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version