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Le storture dei fondi spesi e i progetti bancomat

Le contraddizioni del Pnrr, l’assenza di una Governance nazionale dotata di visione strategica in grado di guardare ai prossimi venti anni. Esempio plastico quando accade nei piccoli Comuni dei Monti Dauni dove atterranno finanziamenti per progetti all’interno della Linea A azione B dell’investimento 2.1. “Attrattività dei Borghi”.

nell’ambito del Pnrr. Il Progetto presentato dai Comuni di Castelluccio Valmaggiore, Faeto e Celle di San Vito ha ottenuto un finanziamento di 2.5 milioni di euro per la rigenerazione culturale e sociale di questi tre Comuni.

Il progetto ha come tema da svolgere la creazione di azioni di supporto alla comunicazione e alla diffusione delle informazioni relative all’offerta del territorio.

Un progetto chi mira alla valorizzazione delle eccellenze gastronomiche, gli eventi culturali, guide turistiche e tanto altro. Il giorno dopo però tutti scoprono che queste tre realtà locali come tantissime altre dell’Appennino italiano e della corono alpina non sono raggiunte dalla fibra e dalla rete veloce. Come fai a realizzare info-point, azioni di marketing territoriale con i segnali di fumo?

La drammatica verità sta nel fatto che siamo considerati comuni bancomat dove portare progetto chiavi in mano senza una chiara visione d’insieme. Questo è il tempo delle “istituzioni social” dove le Regioni postano “abbiamo speso” e i sindaci postano “abbiamo intercettato questi finanziamenti”. Il fallimento della politica e delle istituzioni che non sono in grado di alimentare un sogno condiviso e soprattutto “connesso” alla realtà delle aree interne.

La spesa per la spesa, l’improvvisazione e la mediocrità di classi dirigenti che si attrezzano per governare le regioni senza un programma, una proposta in grado di avviare quei processi di sviluppo dal basso.

Il Consiglio Regionale pugliese approva una norma “sporca” sulla candidabilità dei Sindaci previo dimissioni anticipate. Una pericolosa idea delle istituzioni come fatto privato. Perché privare il Consiglio regionale dell’apporto, l’esperienza, la proposta di persone che hanno maturato attività amministrative importanti in Comuni piccoli e grandi?

La cattiva programmazione dal basso, l’assenza di una governance economica certa, la doverosa connessione con i corpi intermedi, i saperi universitari, il mondo della cultura e della comunicazione tutto questo è lasciato fuori dal recinto delle nostre istituzioni. Ancora una volta il nostro Mezzogiorni paga un prezzo altissimo e forte riecheggia “l’Appello” di Luigi Sturzo ad una concezione dello Stato come ordinamento giuridico che garantisce libertà ,per quelli che Sturzo definisce “i nuclei e gli organismi naturali – la famiglia, le classi, i comuni”. Oggi siamo chiamati alla sfida della “Legislazione differenziata” con regole in grado di ripartire concretamente dal basso, dai territorio, e dalla capacità di analisi e quindi di pensiero sullo sviluppo del nostro Mezzogiorno d’Italia.

Il Pnrr ridotto a mera “tarantella”, un esercizio di spreco di danaro pubblico che peserà come un macigno sulle spalle fragili dei nostri bambini che non nasceranno e tutti rischia di rimare un mero “post” ai posteri. Nei prossimi mesi di campagna elettorale alla politica urlata con slogan i cittadini dovranno sollecitare proposte, idee, obiettivi: buona politica. Ancora con Sturzo: “Svegliati Sud!” prima che sia davvero troppo tardi.

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