La festa di san Valentino è ormai alle porte e, al di là del romanticismo di una giornata dedicata agli innamorati, con tutto il corollario di bigliettini romantici, mazzi di fiori, cioccolatini, regali, serate a tema, il 14 febbraio può essere l’occasione per una riflessione più profonda sul valore di un sentimento vissuto oggigiorno sempre più come un legame fugace e instabile, che riflette l’incertezza del mondo contemporaneo.
In un’epoca in cui tutto sembra scorrere velocemente, alcuni eminenti pensatori, come il sociologo e filosofo Zygmut Bauman, si sono occupati di analizzare il sentimento d’amore ai giorni nostri.
Nel suo libro “L’amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi”, edito nel 2003, afferma che la società contemporanea è caratterizzata da un’instabilità costante, in cui anche i legami affettivi diventano fragili, incerti e facilmente revocabili. Le relazioni vengono vissute come prodotti di consumo: facilmente sostituibili (consumismo affettivo).
L’individuo sempre più cerca di preservare la propria libertà e autonomia, evitando legami che potrebbero limitarla. Il tutto è agevolato dalle nuove tecnologie (piattaforme social) che facilitano i contatti, ma spesso rendono i rapporti superficiali e privi di profondità emotiva. Bauman si sofferma, altresì, sulle “relazioni virtuali”, che appaiono più frizzanti, allegre e leggere rispetto «all’inerzia e alla pesantezza di quelle vere». Più che di relazioni si tratta di connessioni, fatte «a misura di uno scenario di vita liquido-moderno» in cui basta poco per disconnettersi.
Spesso il concetto di fondo alla base di molti atteggiamenti odierni rispecchia l’idea che, impegnandosi con una persona, si stiano escludendo altre possibilità che potrebbero essere più appaganti e soddisfacenti. Nella nostra società consumistica in cui si prediligono soluzioni rapide, prodotti pronti, risultati immediati e senza troppa fatica, l’amore rischia di venire vissuto come «una sequela di avventure brevi e appassionanti, con la consapevolezza a priori di fragilità e brevità».
Quale può essere “l’antidoto” a tanta superficialità? Un equilibrio dove la sincerità, la dedizione e l’impegno quotidiano definiscano la qualità di un rapporto, nella consapevolezza che provare a costruire un rapporto autentico è già di per sé un atto di valore, ma farlo nel rispetto dell’altro è ciò che fa davvero la differenza.
Come afferma Erich Fromm «la soddisfazione, nell’amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio». Non sempre un investimento emotivo porta al risultato sperato, ma occorre provarci indipendentemente dall’esito. Perché, come sostiene Bauman «l’amore è un capriccio del destino, impossibile da predire, prevenire o evitare, accelerare o arrestare. Amare significa offrirsi a quel destino, alla più sublime delle condizioni umane».
Bentornato,
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