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Le figlie di Zeus: tra le coincidenze, le fatalità e il destino

Una strana coincidenza, il fato o il destino? Quattro storie si intrecciano in queste ultime ore e riportano la mente al ruolo rivestito dalle Moire che, figlie di Zeus nella mitologia greca, distribuiscono e tagliano il filo del destino degli uomini. Ebbene, nelle ultime ore tre episodi hanno in modo particolare attratto per il ruolo che il destino ha giocato nella vita di alcune persone.

Andando per ordine, partiamo da un fatto di cronaca, accaduto in Puglia dove il brigadiere dei Carabinieri, Carlo Legrottaglie, di 59 anni è stato ucciso ieri durante un conflitto a fuoco con dei rapinatori a Francavilla Fontana. Legrottaglie era al suo ultimo giorno di lavoro, aveva deciso di prendere alcuni giorni di licenza prima del 1 luglio, giorno in cui sarebbe andato in pensione, congedandosi dall’arma. Eppure, l’ultimo giorno di servizio gli è stato fatale, è intervenuto per fermare un’auto sulla quale viaggiava il suo assassino. Un’operazione ordinaria se la cosa non si fosse complicata a tal punto da scatenare una sparatoria. Ultimo giorno di lavoro con una promessa fatta a sua moglie di un prossimo viaggio in Sicilia. Il filo del destino ha stroncato la vita di Legrottaglie a Francavilla Fontana che ha lasciato le sue due gemelline di quattordici anni che avevano già preparato la festa al papà.

Questa storia fa il paio con quella del dott. Pratik Joshi, sua moglie Komi Vyas e i loro tre bambini. Avevano deciso di farsi una nuova vita chiudendo il capitolo con l’India per un nuovo futuro in Inghilterra tutti insieme. Mesi di indecisione, paure e timori per il futuro fino al raggiungimento di una decisione finale. Un viaggio di sola andata verso un paese che gli avrebbe garantito un altro destino. Carichi di speranze, dopo alcuni anni di sacrificio, hanno deciso di partire. Ma il destino si è accanito anche contro di loro riservandogli quel posto sul volo dell’Air India precipitato pochi secondi dopo il decollo.

Sullo stesso volo diretto a Londra c’era anche Vishwash Kumar Ramesh, un uomo di 40 anni, unico superstite su 242 passeggeri che, incredulo, racconta di aver visto accendersi le luci verdi e gialle dell’aereo dopo un gran rumore e, poi, di aver aperto gli occhi quando il disastro era già accaduto e ha trovato la forza per fuggire il prima possibile slacciandosi la cintura e aprendo con un calcio l’uscita di emergenza. Si è messo in salvo con la sua maglietta sporca di sangue e preso dai soccorritori è stato trasportato in ospedale. Lui è cittadino britannico da più di vent’anni dove risiede con la moglie e un figlio, il fratello Ajay, anche lui su quel volo non ce l’ha fatta.

I fili del destino si intrecciano improvvisamente anche con la storia di Bhoomi Chauhan, una ragazza indiana di 28 anni salvata per un ritardo di 10 minuti nel traffico che le ha fatto perdere l’aereo. Quando ha saputo del disastro ha iniziato a tremare e a realizzare che su quel volo avrebbe potuto esserci anche lei. Nella mitologia greca furono proprio le Moire a predire il destino del figlio di Altea, dicendole che questi sarebbe sopravvissuto fino a quando il tizzone di legno sarebbe rimasto acceso e Altea, che in un primo momento aveva tolto il tizzone dal fuoco, di fronte alla crudeltà del figlio lo riaccese e una volta consumato si avverò la predizione.

Ora il pensiero va a queste vittime innocenti che in questi giorni hanno riempito le pagine di cronaca e al ruolo, a volte balordo, rivestito dal destino che nessuno può cambiare.

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