A fine 800 Friedrich Nietzsche scriveva “La gaia scienza”, testo passato alla storia anche per l’aforisma in esso contenuto, ovvero “Dio è morto”.
Che cosa si intende con questa affermazione? Si tratta di una precisa presa di coscienza su come è cambiato l’Uomo, che nel Medioevo aveva nella religione la propria essenza. Basti pensare all’arte e all’architettura.
Tutto ruota intorno a immagini sacre, a costruzioni che vogliono affermare la potenza divina. Per non parlare della letteratura, che nella Commedia dantesca, trova il suo apice massimo. Ma con il passare dei secoli questa visione diocentrica si va gradualmente affievolendo, fino ad arrivare al secolo del nichilismo, citiamo ancora Nietzsche, dove non esiste più uno scopo e non ci sono risposte ai perché. In questa mancanza assoluta di valori, in quello che potremmo definire il post-nichilismo, si staglia imponente un nuovo totem: la tecnologia. E a questo altro dio ci siamo votati, gli abbiamo fatto sacrifici e lui ha risposto modificando la nostra vita.
Pensiamo all’automobile e all’aeroplano, non si tratta solo di mezzi di trasporto, ma di una vera rivoluzione alchemica, in quanto hanno modificato il binomio spazio-tempo. E ancora i computer, gli smartphone, internet: non sono semplice comunicazione, ma un’estensione del pensiero, una moderna forma di memoria collettiva.
Questo nuovo dio ha permesso tra l’altro l’emancipazione dall’ignoranza e questo è il dato più importante, perché come dicevano gli antichi la conoscenza rende liberi.
Bentornato,
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