Il turismo rappresenta una delle colonne portanti dell’economia italiana, contribuendo in maniera significativa al Pil nazionale e regionale. Nel 2022, secondo i dati Istat, il turismo ha generato circa il 13% del Pil italiano, dando lavoro a milioni di lavoratori in tutta la filiera.
L’incidenza del turismo sul Pil varia notevolmente tra le regioni italiane, evidenziando l’importanza di strategie differenziate per lo sviluppo territoriale. Le regioni che maggiormente dipendono dal turismo sono quelle del Centro e del Sud Italia, con la Toscana, la Puglia e la Campania che si distinguono per un contributo superiore al 15% del loro Pil. La Lombardia e il Veneto, pur avendo economie più diversificate, vedono il turismo contribuire per circa l’8-10% del Pil regionale, grazie ad attrattori di livello mondiale come Milano e Venezia. Altre regioni, come il Trentino-Alto Adige, hanno sviluppato un modello di turismo sostenibile, che ha garantito un tasso di crescita costante anche durante gli anni di crisi sanitaria.
Nonostante la ripresa del turismo post-pandemia, il settore rimane vulnerabile alle crisi globali. Per questo è necessario pianificare strategie di medio lungo periodo per garantire una crescita stabile e sostenibile. Oltre al turismo di massa, che continua ad essere una risorsa economica importante, è fondamentale promuovere nuove forme di turismo esperienziale, culturale, naturalistico ed enogastronomico. Questi settori, infatti, non solo attraggono visitatori, ma contribuiscono a valorizzare il patrimonio locale e a creare posti di lavoro stabili nelle aree interne del Paese, spesso meno battute dai grandi flussi turistici.
Grazie ad un progetto Prin 2022 Pnrr, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dal titolo “The Future of Sustainability”, coordinato dal professor Corrado Crocetta, un folto gruppo di ricercatori delle università di Bari, Napoli “Federico II” e Pescara, con il supporto di numerose istituzioni pubbliche e private, analizzeranno le prospettive di sviluppo del sistema turistico, utilizzando la tecnica dei Future Studies, la stessa utilizzata dell’EU per mettere a punto Next Generation EU, da cui è scaturito il nostro Pnrr.
Mediante esperti e testimoni privilegiati è possibile prevedere gli scenari futuri e le strategie da attuare per facilitare lo sviluppo sostenibile di questa importante filiera. I risultati di queste ricerche aiuteranno i decisori pubblici ma, soprattutto, gli operatori privati a prevedere i cosiddetti “cigni neri”, ovvero eventi catastrofici come la pandemia, e le strategie per minimizzarne l’impatto, ma soprattutto per costruire piani strategici indispensabili per governare fenomeni complessi come quello turistico.
I risultati di queste analisi saranno messi a disposizione anche delle associazioni di categorie e degli operatori che ne faranno richiesta, e saranno pubblicati su riveste specializzate di settore. Pianificare il futuro significa anche avere a cuore le sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, delle risorse culturali e coinvolgere le comunità locali. Gli investimenti nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e nella formazione professionale sono essenziali per accrescere la competitività delle destinazioni italiane rispetto a quelle internazionali. La nostra Puglia potrà continuare ad essere una meta privilegiata del turismo mondiale, solo se punterà su una strategia di sviluppo che custodisce oltre l’immediato, puntando su sostenibilità, innovazione e inclusione delle realtà locali. Solo così sarà possibile garantire una crescita duratura della nostra Regione.
Laura Antonucci è docente presso l’università di Foggia