Dopo l’esito del voto, deludente per il centrosinistra, si apre una fase nuova, che deve riguardare essenzialmente il Pd, primo partito di opposizione. Il percorso che condurrà al congresso dev’essere improntato a una serie riflessione sulla fisionomia stessa del Pd e sulla sua proposta ai cittadini che, a livello nazionale, è stata inadeguata. Bisogna ripartire dai singoli territori, dove i risultati delle elezioni amministrative premiano spesso il centrosinistra, anche con risultati eclatanti come la rielezione del sindaco Melucci, a Taranto, con oltre il 60% dei consensi.
E se è vero che le somme algebriche, in politica, non coincidono quasi mai con il risultato reale di un’ampia alleanza o “campo largo” che dir si voglia, è altrettanto vero che aver frettolosamente chiuso le porte a una collaborazione con il Movimento 5 Stelle ha impedito un esito diverso. Pur essendoci alcune innegabili differenze programmatiche a livello nazionale, infatti, in Puglia questa alleanza, avviata da tempo dal presidente Emiliano, funziona.
Serve un Pd più aperto al dialogo con le altre forze politiche, ma soprattutto con i cittadini che non si sono sentiti completamente ed efficacemente rappresentati (e tutelati) da una classe politica che ha messo in pratica nel Paese scelte e strategie talvolta sbagliate. Ma non tutto è perduto. Perché ci sono ancora milioni di italiani che credono nel ruolo che il Pd deve svolgere. Ed è da qui che dobbiamo ripartire, considerando anche il risultato che il partito ha ottenuto in Puglia (migliore di quello nazionale), insieme a un nuovo sistema di alleanze e di contenuti politici.
Lucio Lonoce è consigliere comunale di Taranto