Dopo la manifestazione di ieri mattina al quartiere Libertà dei bengalesi che, dopo i recenti fatti di cronaca nera a loro danno, sono andati dritti dal Prefetto, la notizia grossa grossa per i baresi un po’ retrogradi è che, si pensi un po’, si è giunti alla frutta.
Ora sono i bengalesi del Libertà a chiedere protezione, oltre che una presenza di controllo delle forze dell’ordine sul territorio. Cioè è una presenza marginale di migranti, spesso accusata da certa propaganda deteriore di portare disordine, a chiedere maggiore controllo e maggiore ispezione di polizia e carabinieri.
Il che riporta a una questione di fondo centrale: se dopo una certa ora del giorno molte strade baresi diventano off limits, ciò avviene per gli anziani soli, per i bambini che circolano ancora, per il cittadino medio, e per il migrante, facile bersaglio di una persecuzione odiosa e stupida a opera di balordi nostrani. E dobbiamo dire grazie ai bengalesi che ci ricordano che l’ordine pubblico e il bisogno di sicurezza è un problema di tutte le persone perbene, e che diventa un’urgenza per chi lavora di sera (ristoranti, locali etc) o per chi esce al mattino presto.
Chissà che nella condivisione del problema tra autoctoni e nuovi baresi, non si trovi la strada per una reazione collettiva della parte sociale “buona”, di qualunque razza e colore e lavoro, contro i balordi idioti che popolano i quartieri dove la presenza della civiltà ha meno potere e la forza è un dato di fatto e non di diritto. Sì, me lo auguro, la forza dei migranti è proprio nel bisogno di civiltà che possono ispirare e innestare in noi. Che ben vengano, che siano protetti. Come tutti.