La cessazione della lotteria dei sondaggi, almeno di quelli resi pubblici, l’ulteriore aggravarsi della situazione finanziaria delle imprese e delle famiglie e, non da ultimo, l’ennesimo rinvio, in sede europea, di misure idonee a contenere il flagello dei rincari energetici, testimonianza, dal febbraio 2022, se non da prima, dal 2014, dell’impotenza decisionale dell’Unione a definire una politica europea comune, in materia di autonomia e di sicurezza energetica, nell’immediato, nonché nel medio-lungo termine, causata da un conflitto ormai insanabile di interessi tra gli Stati membri, dovrebbero indurre i leader dei partiti e le cosiddette coalizioni, che aspirano a governare, a cambiare completamente la rotta, finora tenuta, tra risse, insulti, delegittimazione reciproca e promesse, tanto demagogiche quanto irrealizzabili.
Un minimo senso di responsabilità e di rispetto verso il corpo elettorale, se ancora ne fossero in possesso, imporrebbe loro di chiarire, nei prossimi otto giorni di campagna elettorale, almeno i provvedimenti governativi che intendono adottare, in caso di vittoria, nei primi cento giorni di vita del nuovo esecutivo.
Se neppure questo doveroso chiarimento sarà attuato, gli elettori andranno a votare al buio, ingannati e illusi da promesse effimere, o, sfiduciati, si asterranno dall’esercizio del diritto più importante nella vita civile del nostro paese. Alternative, entrambe, che suonerebbero come una campana a morto, per il futuro della nostra democrazia parlamentare.
Raffaele Lauro è segretario generale di Unimpresa, già prefetto e senatore
Bentornato,
Registratiaccedi al tuo account
Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!