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La questione idrica che unisce il Sud è un dovere di tutti

La crisi idrica, la vera “Questione Meridionale” un germoglio di partecipazione dal basso. Una vera festa della democrazia. Sono decine i comitati civici, i coordinamenti, le parrocchie, le società sportive, le associazioni che in questi mesi hanno dato vita a tantissime iniziative per “portare in superficie” il tema dei temi: “L’acqua bene comune ed il disastro delle nostre istituzioni”.

A Spoltore, piccolo Comune alle porte di Pescara in Abruzzo, il Comitato Cittadini uniti in rete – Delegazione di nuova Pescara, guidato da Panfilo Marinucci, pone il tema della gestione delle reti idriche, di una nuova governance e di una concreta partecipazione dei cittadini.

A Grottaminarda in Campania, il Comitato Civico: “Uniti per l’Acqua”, guidato da Domenico Petrillo sollecita una discussione seria sulla vicenda idrica irpina, sulla gestione del bene comune acqua e prova a sollecitare le scuole, le università. In Basilicata il Comitato “Acqua pubblica “Giuseppe di Bello, guidato da Decio di Bello ha posto il tema degli invasi non collaudati, non connessi, le condotte idriche colabrodo e soprattutto l’assurdo di una terra ricca di acqua e non riesce a servire famiglie, imprese e agricoltura.
L’Associazione “Insieme per Avellino e per l’Irpinia”, guidata da Pasquale Luca Nacca, attraverso tavole rotonde, convegnistica e presentazione di libri prova ad accendere un riflettore culturale sul tema.

In Calabria ci pensano i giovani del “Gruppo agricoltori del Crotonese, guidati da Pietro Megna, ad animare la doverosa attenzione istituzionale alla crisi idrica. Sono tantissimi i Sindaci del Sud che sul tema sono fortemente impegnati. In Puglia, il Sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, nel cui territorio insiste la diga di Occhito, la seconda più grande d’Europa in terra battuta che ancora oggi non trova adeguate risposte.

In Campania, i Sindaci di Grottaminarda, Marcantonio Spera, di Torella, Amado Delli Gatti, il Sindaco di Calitri, Michele Di Maio, il Sindaco di Lacedonia, Antonio Di Conza, il Sindaco di Monteverde; Antonio Vella, nel cui Comune insiste l’invaso San Pietro che da acqua all’agricoltura pugliese, sono il cuore pulsante delle “fasce tricolori” sulla crisi idrica. Docenti universitari, dirigenti scolastici, insegnati stanno attivamente organizzando spazi di riflessione sull’acqua come bene primario per il futuro.

Un Mezzogiorno d’Italia che prova a rialzare la testa, ad indicare una strada possibile come magistralmente sollecita il Professor Sabino Aquino , il docente universitario più preparato a livello nazionale ed europeo. Le condizioni orografica del territorio delle aree interne e dell’Appennino meridionale meritano una doverosa attenzione accademica e scientifica. Il Prof. Aquino ci dice in un convegno con gli studenti a Grottaminarda che: “L’Irpinia è una delle zone più ricche d’acqua in Italia, grazie alla presenza di importanti bacini e sorgenti come Cassano, Serino e Capossele. Tuttavia questa ricchezza è minacciata da una cattiva gestione, sprechi, dispersione, sovra sfruttamento e mancanza di coordinamento tra enti. Oltre al tema enorme dell’inquinamento e abbandono delle fonti”.

La questione idrica rende unito nel disagio il Mezzogiorno, le Università pugliesi, lucane e calabresi da tempo pongono il tema e provano a suggerire soluzioni intelligenti. La politica appare impermeabile, le Istituzioni a partire dalle Regioni non sono in grado di trovare risposte adeguate a trent’anni di “poltrona” sfrenato con un miriade di enti di gestione inutili e parassitari. Il grande lavoro da fare per non disperdere questo enorme patrimonio di partecipazione che io ho avuto il piacere e l’onore di poter incontrare nel mio “Tour dei piccoli Comuni italiani sull’acqua” è un preciso dovere di ognuno di noi.

Il Mezzogiorno d’Italia che sollecita una “legislazione differenziata”, una governance unica dell’acqua, una casa per l’Appennino nell’idea della Cassa per il Mezzogiorno. Temi che hanno trovato l’attenzione ed il sostegno di questo stupendo “germogliare” nel deserto di pensiero del nostro tempo. Svegliati Sud!

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