In vista delle prossime elezioni comunali a Taranto c’è già una prima candidata che senza passare per le stantie liturgie partitiche, saltando a piè pari anche la possibile cerimonia delle primarie che poi non accontentano mai i perdenti e, ancora di più, senza attendere l’investitura di qualche leader nazionale, ha rotto il silenzio e si è presentata agli elettori.
Lei è – oppure, dovremmo dire, si chiama – Anna Luce D’Amico ed è politicamente figlia dell’algoritmo, anzi, meglio ancora, è stata concepita dall’intelligenza umana di due tarantini doc, Pier Luca Tagariello e Andrea Santoro che grazie a un’app di intelligenza artificiale le hanno dato forma, nome e identità. Non tanto politica in senso stretto, quanto civile, prima ancora che civica. Adesso, per molti la candidatura e la candidata artificiale potrà sembrare solo un estemporaneo esperimento da comunicatori, razza di professionisti da cui star debitamente lontani – lo dico a ragione veduta e con cognizione di causa considerato che appartengo indegnamente alla categoria – ma senza alcuna pretesa particolare. Insomma, Anna Luce è solo un modo per attirare l’attenzione dei partiti, delle classi dirigente e dei cittadini sul tema elettorale, e per farlo si è scelto di sfruttare le enormi potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica.
Eppure, se grattiamo via la scorza e andiamo al di là della semplice provocazione, come scrivono i due autori l’uscita della “candidata non candidata” ci aiuta a mettere a fuoco un tema che molto spesso invece nella scelta dei nostri rappresentanti di comunità trascuriamo completamente, che è quello di una buona amministrazione. Anzi, per dirlo ancora più chiaramente, la buona amministrazione comincia dalla partecipazione dei cittadini al voto, dalla rinuncia all’astensionismo e, subito dopo, da una scelta che metta ai margini l’appartenenza, l’interesse privato, la promessa o lo scambio di qualche piccolo privilegio e, all’opposto, sappia e voglia premia il merito, le competenze dei candidati. In occasione delle elezioni amministrative del 2022, a Taranto un cittadino su due ha preferito andare al mare, restare a casa piuttosto che recarsi ai seggi.
La percentuale dei votanti è stata del 52,21% degli aventi diritto, quindi ben venga e sia anche benedetta la provocazione della coppia Tagariello&Santoro se questo serve a scuotere le nostre coscienze o se solo è utile per chiedere – come scrivono nella nota di presentazione – se davvero l’intelligenza artificiale “può offrire una governance giusta, trasparente ed efficace o, al contrario, se il futuro della politica è destinato a ripetere gli errori del passato”. Vedremo se questa è solo una boutade o se con il loro esperimento hanno anticipato un futuro prossimo o se solo grazie alla disponibilità virtuale di Anna Luce ci saranno più elettori tarantini disposti a recarsi ai seggi piuttosto che delegare agli altri il futuro di questa bellissima città.
Bentornato,
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