Di fronte all’assemblea dei parlamentari eletti nelle liste del suo partito, la premier in pectore, Giorgia Meloni, ha convalidato coerentemente le indiscrezioni della vigilia. Innanzitutto, la sua ferma volontà di formare un governo di altissimo livello, basato sulle competenze e non sui compromessi al ribasso con i suoi alleati minori. Ha invitato tutti a tenere comportamenti ispirati alla massima sobrietà personale, alla costante presenza in Aula e in Commissione, nonché ad evitare dichiarazioni superficiali e strumentalizzabili da parte di avversari e stampa.
Ha confermato di voler affrontare, con estrema urgenza, nei primi atti di governo, le emergenze del caro bollette, dell’approvvigionamento energetico e della legge di bilancio. Ha ribadito, in politica estera, la linea filo-atlantica, con il sostegno al governo ucraino, condannando i crimini di guerra di Putin contro i civili, nonostante gli imbarazzanti silenzi dei suoi partner di maggioranza.
La cartina di tornasole di tanta apprezzabile determinazione non si farà attendere a lungo, in quanto avrà la verifica politico-parlamentare nelle elezioni dei presidenti delle Camere e nella scelta di ministri competenti e prestigiosi, a partire dai dicasteri-chiave. L’attenzione, in primis, delle famiglie e delle imprese, nonché degli osservatori politici ed economici, nazionali, europei e internazionali, sarà altissima e intransigente: un’eventuale smentita di queste lodevoli premesse condannerà l’esecutivo e la legislatura a una rapida e irreversibile agonia.
Raffaele Lauro è segretario generale di Unimpresa