L’Italia e le sue fragilità che la rendono vulnerabile con un divario sempre più marcato con i Paesi europei e non solo. Il sistema Italia in questi tre decenni ha accumulato divari notevoli rispetto ad altri Paesi. La sua capacità di attrarre investimenti esteri e notevolmente inferiore rispetto alla Germania, alla Francia, all’area scandinava, i Paesi Bassi.
Proviamo a ragionare sui pilastri del futuro negato ai giovani: energia, acqua, saperi, digitalizzazione, giustizia. Energia: utilizziamo gas (80% importato) per circa il 43% della produzione elettrica nazionale, a fronte del 6% francese, del 17% tedesco, e del 25% spagnolo. Siamo nella triste condizione della dipendenza energetica che ci rende vulnerabili nel contesto europeo e mondiale.
I costi energetici fanno la differenza ed a pagarne le conseguenze le famiglie e il sistema produttivo nazionale. In Italia, costo 128 euro/mWh, Spagna 91 euro/mWh, Germania 82 euro, Francia 54 euro e area scandinava 15 euro. Di cosa vogliamo parlare!
Rivoluzione verde e transizione ecologica 42 miliardi di euro la dotazione finanziaria del Pnrr per la Missione 2. Acqua: il divario relativo ai livelli di dispersione idrica: in Italia la perdita di acqua prima che arrivi nelle case degli italiani è il 42% del potabile, in Francia del 20%, in Germania del 6%, il 5% dei Paesi Bassi. Nella missione rivista del Pnrr sono 14 mila chilometri di condotte idriche da ripristinare.
Sono questi fattori strategici che incidono sulla nostra competitività e sulla nostra sicurezza sociale. Il Pnrr ha colto nel segno? Le Regioni titolari di queste materie hanno svolto il loro compito istituzionale?
Non possiamo continuare a dire bugie ai nostri giovani che continuano a scappare. Politiche educative fallimentari, digitalizzazione chenon c’è, PA devastata e cannibalizzata, sanità pubblica abbandonata.
La soluzione “l’Autonomia differenziata” come un sogno da realizzare. L’Italia è in affanno nel confronto con i partner europei il divario nord sud dell’Europa si allarga sempre di più. Politiche educative, sistema scolastico e universitario. Anche sul fronte delle politiche educative, del nostro sistema scolastico ed universitario per il nostro Paese la classifica non è delle migliori nel confronto con altri Paese europei.
Per istruzione e ricerca i fondi assegnati dal Pnrr sono 27 miliardi di euro. Al 31 dicembre 2024 non si registrano sostanziali cambiamenti nello stato di disastro del nostro sistema educativo e formativo.
Efficienza amministrativa, digitalizzazione e giustizia sono in un pantano con ritardi ormai incolmabili con altri Paesi europei.
Procedure amministrative infinite, procedure di appalto al fai da te con tempi biblici. La nostra digitalizzazione mette in risalto tutta la inadeguatezza tecnologica, per non parlare del capitale umano e competenze specifiche inadeguate. Sono 22 i miliardi di euro assegnati dal Pnrr per innovare e digitalizzare il Paese e la PA. Non è cambiato molto in questi anni.
Sul tema della giustizia basta dire che la durata media dei processi civili in Italia si attesta sui 6/7 anni, mentre in Germania meno di un anno e in Francia e Spagna poco più di tre anni. Un tema enorme quello di fronte a noi che richiede una grande capacità di programmazione e politiche innovative. La strada stretta da fare è tutta dentro una visione che prova a dare risposte strutturali in politica estera, difesa e sicurezza nazionale, sicurezza energetica e idrica. Una riposta possibile per le aree interne italiane con i 10 milioni di cittadini che continuano a “rischiare “ il proprio futuro nei piccoli Comuni italiani: la “legislazione differenziata”. La capacità delle nostre istituzioni di individuare i temi, definire le strategie, elaborare pensiero e soprattutto prendere decisioni. Riusciranno i nostri eroi a dare adeguate risposte ai giovani ed al loro sacrosanto diritto al futuro?
Bentornato,
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