Nella storia delle nazioni, ci sono momenti decisivi in cui il mondo si ferma e ascolta, perché è emerso qualcosa di veramente trasformativo. Oggi, quel momento appartiene all’India. Per decenni, il mondo ha misurato il suo progresso con numeri che riflettevano solo il visibile: beni, materie prime e beni tangibili. Ma con l’evolversi delle nostre società, mentre la tecnologia, l’innovazione e l’istruzione diventavano i nuovi motori della prosperità, è diventato chiaro che la vecchia lente – il Prodotto Interno Lordo (PIL) – era incompleta. Ora, una nuova visione è emersa dalla più grande democrazia del mondo: il Prodotto Interno Lordo della Conoscenza (GDKP). Nato dalle idee rivoluzionarie dell’economista italiano Umberto Sulpasso, e portato in vita attraverso la guida del ministero delle Statistiche e dell’Attuazione dei programmi (MOSPI) dell’India, il GDKP rappresenta il salto più significativo nel pensiero economico globale dall’invenzione del PIL stesso. L’India non sta semplicemente implementando una nuova metrica economica. Sta ridefinendo il significato del progresso per l’umanità.
Se l’India è il luogo di nascita della rivoluzione GDKP, Bangalore è il suo cuore pulsante. Conosciuta in tutto il mondo come la Silicon Valley dell’India, Bangalore è sempre stata più di una città. È un’idea, un laboratorio vivente dove i sogni si trasformano in realtà, dove la conoscenza si trasforma in impresa, e dove ogni giovane mente contribuisce all’economia futura delle idee.
Il GDKP Center di Bangalore, il primo del suo genere al mondo, è l’incarnazione vivente di questa nuova visione. Da qui, miriamo a misurare, guidare e moltiplicare la risorsa più potente della nazione: la conoscenza. Questo centro si trova all’intersezione tra il mondo accademico, l’industria, il Governo e l’innovazione. Cerca di creare quadri che quantifichino non solo il numero di beni che produciamo, ma anche le idee che creiamo: brevetti, ricerca, istruzione, tecnologie digitali e beni intellettuali che definiscono un’economia veramente moderna. Perché la vera ricchezza delle nazioni non si trova più nelle fabbriche, ma nella mente del popolo.
Il Prodotto della Conoscenza Interna Lorda ci porta oltre l’era industriale, nell’era intellettuale – un’epoca in cui la creatività, l’innovazione e l’istruzione sono le nuove valute della crescita.
L’economista visionario Sulpasso, i cui algoritmi e concetti pionieristici hanno gettato le fondamenta del GDKP India, ha capito molto tempo fa che il PIL non poteva più catturare l’essenza del progresso umano. Ed è stata l’India – con la sua secolare cultura della conoscenza, dalle antiche università di Takshashila e Nalanda agli odierni IIT e centri di ricerca sull’intelligenza artificiale – a riconoscere questa sua verità e ad agire.
L’«USC Annenberg Center for the Digital Future», sotto la direzione di Jeffrey Cole, è stato un partner globale nel sostenere il concetto GDKP. Ma è l’impegno dell’India per l’attuazione, sotto la guida del MOSPI, e la collaborazione di visionari come Rajiv Kumar (ex vice presidente del NITI Aayog), gli ambasciatori K.P. Fabian e Balakrishnan Shetty, e studiosi e professionisti dedicati tra cui Manju Gupta e Hari Krishna Maram, che ha trasformato il GDKP da un’idea a un movimento globale. Come ha spesso detto il professor Sulpasso, «il GDKP non è solo contare i numeri. Si tratta di contare il significato».
Il «GDKP Center» di Bangalore mira a diventare il centro nevralgico per l’economia della conoscenza globale, collegando istituti di ricerca, industrie e governi per costruire metriche che riflettano non solo la performance economica, ma anche l’impatto dell’apprendimento, dell’innovazione e della tecnologia sulla società. Non si tratta solo di misurazione, ma di trasformazione. Immaginate un mondo in cui possiamo monitorare come l’istruzione eleva le comunità, come l’intelligenza artificiale migliora l’assistenza sanitaria, come l’alfabetizzazione digitale potenzia le economie rurali e come la creatività guida l’imprenditorialità. Il quadro del GDKP consente alle nazioni di vedere ciò che una volta era invisibile: l’infrastruttura intellettuale che alimenta ogni economia. Per i paesi in via di sviluppo, offre una tabella di marcia per passare a sistemi economici avanzati investendo nel capitale umano. Per le nazioni sviluppate, porta a una valutazione più onesta della sostenibilità e del progresso sociale. E per l’India, rappresenta la realizzazione della sua forza più vera: la conoscenza come fondamento della ricchezza nazionale. In qualità di CEO del primo GDKP Center, lo vedo non solo come una pietra miliare istituzionale, ma come un movimento di consapevolezza. Il prossimo secolo non appartiene a coloro che costruiscono più macchine, ma a coloro che costruiscono menti in grado di immaginare macchine migliori.
Nelle parole di Swami Vivekananda, «l’’educazione è la manifestazione della perfezione già presente nell’uomo». Il PIL Sapere india incarna questa filosofia: misura e amplifica tale perfezione attraverso dati, politiche e azioni mirate. L’India è sempre stata la terra delle idee. Ora diventa la terra della conoscenza misurabile. Mentre il mondo volge lo sguardo verso Bangalore – la città degli innovatori, dei sognatori e dei pensatori – ci viene in mente una verità che Steve Jobs una volta ha articolato in modo così bello: «Le persone che sono abbastanza pazze da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo fanno”. Con il PIL SAPERE , l’India non solo pensa in modo diverso, ma sta cambiando il modo in cui il mondo pensa.
Hari Krishna Maram è CEO, GDKP Center, Bangalore