SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Impariamo a riconoscere i segnali del corpo

La vita di tutti i giorni ci impone ritmi diversi da quelli dei nostri padri o nonni. Le cose da fare sono cambiate, le cose che vogliamo sono diverse e le nostre aspettative aumentano sempre più. Abbiamo cominciato una folle corsa che non ha meta e solo per non farci troppo male ci illudiamo che questo sia “progresso”. Abbiamo perso di vista il vero senso della vita, i valori che danno colore all’esistenza, lasciandoli come vuoti a perdere. In cambio abbiamo fatto crescere lo stress.

Afferma a questo proposito Osho: «Quando la tua mente fluttua, esistono due entità: una sono le nuvole, i pensieri, gli oggetti, le immagini; l’altra è la consapevolezza, la mente stessa. Se presti troppa attenzione alle nuvole, agli oggetti, ai pensieri e alle immagini, hai dimenticato il cielo».

Non sappiamo più emozionarci per un tramonto, non riconosciamo il profumo di un fiore, non abbiamo il tempo per parlare con nostra moglie o con nostro marito, non sappiamo più ascoltare i nostri figli, inghiottiti da cellulari che squillano ovunque, connessioni internet sempre più veloci, orari di lavoro estenuanti. Stiamo insegnando questo ai nostri bambini, stiamo consegnando loro un mondo malato di ansia, di fobie, di depressione, di attacchi di panico, siamo figli dello stress. E allora ecco giungere disturbi vari, quelli più disparati e senza spiegazione: gastriti, coliti, cefalee, insonnie. E allora che fare? Come guarire da questi disturbi? Ma prima di tutto chiediamoci: perché ci si ammala?

Forse andrebbe preso in considerazione ciò che affermava il cardinale Carlo Maria Martini quando diceva che «la malattia è un problema soprattutto etico che riguarda la speranza dell’Uomo che cerca una salvezza in modo disperato». Spesso si confonde la sintomatologia acuta che il paziente avverte, con quella che è poi la vera causa della malattia. Un dolore allo stomaco non significa che c’è uno stomaco malato da curare. È solo un messaggio che indica che il “sistema-uomo” nel quale quello stomaco è posizionato, non funziona. È un led luminoso che ci indica che qualcosa non va. Quando si accende la spia dell’olio nella macchina, non pensiamo certo che dobbiamo cambiare la lampadina, ma che il livello dell’olio nel motore non è più sufficiente. Dare un antiacido per il mal di stomaco sembrerebbe proprio come cambiare la lampadina invece che rabboccare l’olio.

ARGOMENTI

cropo
idee
malattie
modernità

CORRELATI

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!