La deriva dell’umanità ha portato ad un ribaltamento di tutti i valori fondanti della comunità mondo. Il potere e il vile denaro hanno preso il sopravvento ergendosi a padroni incontrollati del mondo. L’uomo si è posto al di sopra di ogni principio in modo indiscriminato. E da qui la validazione della guerra, la normalizzazione di atti criminali, la corruzione dilagante, rappresentano soltanto alcuni degli esempi lampanti di tale deriva. La morale kantiana poneva l’uomo come fine e non come mezzo in pieno illuminismo, dando all’essere umano un valore che il Medioevo non era riuscito a dare.
Nell’età moderna è stata riconosciuta la dignità all’uomo in quanto uomo razionale, in grado di costruire una società laica fondata su principi assoluti ed inviolabili. Ciò ha determinato il primato della ragione, non più serva ma parte attiva della vita dell’uomo.
La società laica ha individuato principi universali in grado di garantire diritti universali. E qui ci viene incontro Cesare Beccaria con il suo “Dei delitti e delle pene” nel quale la tortura veniva identificata come inutile sofferenza oltre che crudele. Abbiamo fondato, a partire dal Settecento, una società laica, libera, democratica, pilastri che sono diventati l’ossatura di un Occidente precursore di un nuovo mondo, quello della liberal-democrazia europea e americana. Oggi, in pochi anni, si sta assistendo alla fine di quello che per molti è stato motivo di lotta sociale e di conquista di diritti un tempo negati.
Da più parti si assiste alla violazione di diritti naturali che per molti secoli sono stati il principio della società contemporanea. Il diritto alla proprietà violato in terra di Palestina dove il popolo è stato privato dei luoghi che, sotto mandato inglese, erano propri da secoli. Il diritto alla vita, ignorato da più parti dal momento in cui anime innocenti e non armate vengono bombardate e uccise a dispregio di ogni diritto umano internazionale. Il diritto alla libertà che dopo il Congresso di Vienna venne preservato agli Stati con il principio di autodeterminazione e che viene violato ogni volta che la volontà reale di un popolo viene violata a causa di brogli elettorali o dal momento in cui vengono calpestate le volontà del popolo stesso. Il diritto ad una giustizia equa, laica e giusta, leso tutte le volte in cui la magistratura viene trattata come subalterna al mondo politico e come sua pedissequa ancella.
Questi diritti che hanno fondato lo Stato moderno, a causa di una liberal-democrazia corrotta dal potere e dal vile denaro, sono diventati carta straccia e di fronte alla debolezza di un mondo occidentale fragile e debole di fronte a tali principi assoluti ed inviolabili, si fa strada un’altra visione del mondo, quella più becera, più violenta, più corrotta figlia di un mondo primordiale dove i diritti assoluti e naturali non erano per nulla riconosciuti e la vita si svolgeva allo stato di natura, senza regole e con una giustizia fai da te.