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Il peggior inizio di campagna elettorale

Ci dobbiamo sempre far conoscere per quello che siamo. Accade che ieri, a Roma, i nostri parlamentari di destra, sostenuti dal senatore Gasparri, si siano riuniti alla Camera per chiedere al ministro dell’Interno Piantedosi lo scioglimento del Comune di Bari per mafia alla luce dell’inchiesta “Codice segreto”.

Un appello quantomeno singolare ed asincrono con i fatti perché le mani dei clan sembra abbiano condizionato le elezioni comunali del 2019 partendo proprio dall’inquinamento delle primarie… del centrodestra. Sì, del centrodestra!

E allora qual è la genesi di questa presa di posizione? Forse perché tra i provvedimenti adottati dalla Procura di Bari c’è l’amministrazione giudiziaria dell’Amtab. Eppure i parlamentari in questione dovrebbero sapere che, nel merito, non vi è nessun indagato e che l’amministrazione giudiziaria è una forma di garanzia e di tutela, non di punizione della società partecipata comunale.

E allora perché tanta foga ed inutile acredine? È presto detto: la campagna elettorale. Che è cominciata, nel peggiore dei modi.

Perché a volte a voler trovare il pelo nell’uovo, per mandare indietro il piatto e provare a mangiare qualcos’altro, è molto rischioso.

Specialmente in politica, se non si è educati a tavola, invece che mangiare si rischia di essere mangiati. Senza contare che infangare il decoro, l’orgoglio e la dignità della nostra città non potrà che essere controproducente nelle urne.

Bari e la sua amministrazione non sono mafiose! Signori parlamentari di destra: fate pubblica ammenda. Altrimenti, tutti al confino. In Sardegna…

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