Ragazzi, tenetevi forte, è uscito ‘Piaac 2024’; tranquilli, non è l’ennesima tassa: l’acronimo sta per – Programme for the International Assessment of Adult Competencies – è una rilevazione dell’Ocse che misura lo stato di competenze della popolazione adulta nei Paesi del Mondo. L’indagine, condotta tra il 2022 e il 2023, è stata compiuta su un campione di adulti tra i 16 e i 65 anni in 31 Paesi; risultato? Siamo i penultimi in Europa; dopo di noi solo il Portogallo. I campi di indagine andavano dalla comprensione di un testo, alla capacità di calcolo, al ‘problem solving’; in tutti questi campi, gli adulti italiani, ottengono risultati più bassi della media Ocse.
Addirittura i laureati italiani hanno una preparazione inferiore rispetto ai finlandesi che possiedono solo il diploma. C’è da sorprendersi? Direi di no. Basta guardare quegli esilaranti filmati che social e Tv mandano sulle interviste fatte per strada, dove puoi scoprire che Gesù è nato nel 1300, o che ‘I Promessi Sposi’ sono stati scritti da Dante Alighieri, oppure che i numeri arabi è meglio non introdurli in Italia o ancora che all’outfit qualcuno preferisce il gintonic. Mi sembra che come casistica possa bastare e renda l’idea.
Il fatto è che, e non lo scopriamo certo oggi, la nostra scuola sta andando a rotoli.
Mi dispiace, ma andiamo a sbattere sempre allo stesso posto: a questa maledetta politica che, ormai da troppo tempo, non riesce a dare un colpo di reni per risollevarci da questa ammorbante mediocrità.
Tralascio e vi risparmio i vari cambiamenti e riformulazioni di ministeri che si sono susseguiti in questi anni tra pubblica istruzione, cultura, università, ricerca scientifica e tecnologica, fino ad arrivare all’attuale Ministero dell’istruzione e del merito. Del Merito? Ma sanno di cosa stanno parlando? Beh, lasciamo stare, noi per comodità, ma anche per continuità terremo come filo conduttore il Ministero della cultura. E pensare che questo nuovo Governo, con i ‘colpi di reni’ e con la ‘schiena dritta’ avrebbe dovuto avere una certa familiarità e, invece, prima ci hanno propinato Sangiuliano, sul quale vale la pena stendere il famoso ‘velo pietoso’, poi lo hanno sostituito con l’impalpabile quanto inintellegibile Giuli. Ma dai, suvvia, Giuli ministro solo su ‘Scherzi a Parte’; siamo seri.
Non ci crederete ma l’ultimo ministro della cultura, degno di questo incarico, fu nel primo Governo Berlusconi del 1994, si chiamava Domenico Fisichella e, strano a dirsi, stava con gli stessi che oggi si chiamano Fratelli d’Italia. Vedi a volte l’involuzione della specie!
D’altronde, basta scorrere la ‘via crucis’ dei ministri della cultura degli ultimi 50 anni, dall’indimenticabile Giovanni Spadolini (1974) ad oggi, per rendersi conto che nessuno è mai durato più di due anni. Ad esclusione di Giuliano Urbani che resistette 3 anni e 10 mesi. Tutto questo ci segnala non solo l’incredibile caducità – io direi pochezza – della nostra politica, ma sopratutto, come in 50 anni, sia stato umanamente impossibile organizzare una seria politica per la scuola. Infatti è da 50 anni che parliamo di riforma del sistema scolastico e nel frattempo siamo riusciti a distruggere tanto la scuola quanto le Università; abbiamo totalmente demotivato il corpo docenti e abbiamo educato i genitori ad interferire con i sistemi valutativi. Insomma un ‘bordello’ dentro il quale, avrebbe difficoltà a muoversi, anche un esponente dei 5Stelle.
Che ne dite? C’è da essere preoccupati? Certamente sì, perché come affermava Montesquieu, ‘l’ignoranza è la madre delle tradizioni’….e noi la tradizione continuiamo a perpetuarla.
Ciò detto, c’è qualcosa nell’indagine dell’Ocse che non mi convince: è mai possibile che uno sbarbatello di un liceo finlandese possa saperne di più di un nostro laureato? La domanda mi viene spontanea stante il fatto che, non mi risulta che nelle nostre Università i diplomi vengano regalati e, ‘ad adiuvandum’, è certificato che il numero dei laureati diminuisce di anno in anno. Tutto ciò dovrebbe significare, quanto meno, una maggiore selezione e conseguentemente un più alto grado di preparazione. Allora perché l’Ocse ci da un risultato così negativo; chi ha intervistato?
Non voglio pensare male, ma forse ci azzecco; sarà mica perché le nostre migliori intelligenze, i nostri migliori laureati fuggono tutti all’estero? Potrebbe essere una seria spiegazione. Se vogliamo dircela tutta, in Italia, il merito, è un elemento ostativo in qualsiasi campo. Tranne che nella formulazione di un Ministero.
Infatti, nel Belpaese, alla fiera dei filosofi della tuttologia, deve essere successo che abbiano preso alla lettera la famosa riflessione socratica del ‘so di non sapere’. E, gonfiando il petto, di tale citazione, menano vanto.
Noi, timorati di Dio, molto più prosaicamente, crediamo che da noi abbia più diritto di cittadinanza una illuminante riflessione di Mark Twain: “Tutto ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il successo è assicurato.”
Buona domenica.
Bentornato,
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