Categorie
Le idee Le idee

Gaza? Aveva ragione Malcolm X: rischiamo di odiare un popolo oppresso

Gaza, atto sesto. Sembra uno sforzo di Sisifo. È un gioco al massacro. Ci sono quelli che non vogliono capire, quelli che non capiscono, quelli che non hanno interesse a capire, quelli che mentono spudoratamente e quelli che raccolgono le menzogne e le diffondono. Mai come oggi la premonizione di Malcom X diventa drammatica verità: “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelli che opprimono.”

E poi c’è la “colonna infame”, quelli il cui pensiero è come la peste, anodino, perverso: se difendi la Palestina difendi Hamas; se condanni Israele per gli attacchi alla sovranità del Libano, della Siria, dell’Iran, stai dalla parte dei terroristi, di Hezbollah e degli ayatollah. Sono i peggiori ed è bene tenerne memoria: Velardi, Sechi, Sallusti, Capezzone, Cazzola, Mentana solo per citarne alcuni; di loro ti colpisce la freddezza di fronte alle sevizie, alla malvagità, al sopruso, alla crudeltà, alla spietatezza, di fronte al dolore umano. Ti colpisce la loro disumanità. Andrebbero dimenticati con la stessa leggerezza con la quale loro dimenticano i morti di Gaza.

Israele è una cloaca, ma i suoi sostenitori occidentali sono peggio; senza sapere cosa dicono, ti raccontano di questa fantastica democrazia, circondata dalla peste dei totalitarismi arabi.

E non gli importa nulla se alla stampa estera è vietato di entrare a Gaza, non gli importa nulla se tutti i giornali e le agenzie israeliane non in linea con la politica del governo sono stati chiusi; non fanno una piega quando gli viene raccontato, che i parlamentari che osano dissentire dalla linea del governo, vengono cacciati di forza dalla Knesset e nella migliore dell’ipotesi possono essere sospesi senza stipendio per mesi, nella peggiore, benché regolarmente eletti dal popolo, possono essere destituiti da una votazione del Parlamento. Ormai, nella ubriacatura mondiale a causa di queste narrazioni drogate ma, molto ben pagate e governate, Regime e Democrazia coincidono. L’importante è non dirlo.

Facciamo un esempio all’acqua di rose: il Governo italiano sta impegnando una montagna di soldi in armamenti per soddisfare le richieste americane e della Nato; siamo in molti a pensare che questa non sia la priorità del Paese; sicuramente la stragrande maggioranza degli italiani. Ma chi se ne frega, loro sono stati eletti in “libere” elezioni democratiche e se ti permetti di obiettare che, a conti fatti, il Governo rappresenta tre italiani su dieci, vieni spernacchiato. È la democrazia, bellezza!

Infatti, la principale causa della crisi delle democrazie occidentali è la disinformazione e le notizie false, che minano la capacità dei cittadini di partecipare in modo informato alla vita politica.

Ma torniamo a Israele e ai suoi macellai. In questo preciso momento, sarebbe interessante sapere due cose: a cosa serve l’Onu e come può succedere che Israele, ogni volta che aggredisce un Paese, risulta essere sempre l’aggredito. C’è qualcuno alla Casa Bianca, piuttosto che nelle istituzioni internazionali che ci possa illuminare sulla differenza tra Paese aggressore e Paese aggredito? Ho citato la Casa Bianca perché, più volte, quel megalomane psicopatico di Donald Trump ha preso le parti degli aggrediti ma mai contro Israele che, pare di capire, può sganciare bombe dove gli pare. Mai contro Israele. E allora, riallacciando i nodi della memoria, ti viene in mente che Israele non ha mai permesso agli ispettori dell’Agenzia sul nucleare di fare indagini sul loro territorio – come ho già scritto – ma ci fu un presidente americano, John Fitzgerald Kennedy, che nel 1963 chiese che si ispezionasse il reattore nucleare israeliano “Dimona”. Kennedy fu assassinato in quello stesso anno. Un grande ministro degli Esteri italiano era solito ripetere: “A pensar male si fa peccato ma, spesso, ci si azzecca”.

Intanto, mentre si bombarda l’Iran, il Libano e la Cisgiordania, a Gaza o muori di fame o ti uccidono quando tenti di prendere gli aiuti umanitari. Scrive, inascoltato, l’Alto Commissario Onu per i diritti umani: “I militari israeliani e i droni hanno aperto il fuoco su centinaia di persone in fila per gli aiuti umanitari; 86 i morti che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. A Gaza il cibo viene usato come arma, motivo per cui tale situazione rappresenta un ‘crimine di guerra’.

L’uso del cibo per scopi militari contro civili, oltre a limitare o impedire il loro accesso a servizi vitali, costituisce un crimine di guerra”.

Per Giorgia, donna, madre, cristiana e primo ministro italiano non esistono motivi per rivedere gli accordi con Israele.

Come uomo, mi vergogno, di essere rappresentato da questa donna, da questa madre, da questa ‘povera’ cristiana.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version