Come evolverà il turismo del benessere e delle terme in Puglia nei prossimi vent’anni? A questa domanda prova a rispondere un progetto di ricerca finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca che coinvolge gli atenei di Bari, Pescara e Napoli, sotto la guida scientifica del professor Corrado Crocetta.
L’obiettivo è costruire scenari futuri attraverso l’intelligenza collettiva: un approccio partecipativo fondato sulle tecniche dei future studies, che affianca ai dati ufficiali la visione di chi opera sul campo. Il 6 maggio, a Bari, si è svolto un incontro promosso dalla professoressa Antonella Massari, dedicato al futuro del turismo wellness e termale.
Il confronto ha fatto emergere sia le potenzialità sia le attuali criticità di un comparto chiave per la destagionalizzazione turistica e lo sviluppo sostenibile della regione. Durante la discussione, sono emerse cinque linee strategiche per lo sviluppo del settore nei prossimi vent’anni. La prima è la diversificazione dell’offerta: oltre al termalismo classico, cresceranno forme di turismo legate alla talassoterapia, alla longevità, al digital detox, allo sport e alla prevenzione. Poi infrastrutture e servizi di qualità: per allungare la stagione turistica, sarà essenziale puntare su piscine riscaldate, parchi termali e centri benessere attivi tutto l’anno. Ancora, il marketing territoriale integrato: si propone la creazione di una destination identity per aree come Valle d’Itria, Gargano e Bat, valorizzando figure professionali come i destination manager.
Non ultimi, formazione e capitale umano: l’università avrà un ruolo cruciale nel colmare il divario di competenze, favorendo l’ingresso dei giovani in un settore che chiede innovazione e professionalità. Infine la collaborazione pubblico-privato: per trasformare i territori meno noti in destinazioni attrattive, sarà fondamentale una governance partecipata e lungimirante.
Attualmente, il turismo termale pugliese è concentrato in quattro poli principali (Torre Canne, Santa Cesarea Terme, Margherita di Savoia, Castelnuovo della Daunia) ed è fortemente legato alla sanità pubblica, grazie alle convenzioni con il Servizio sanitario nazionale. Ma è sempre più chiaro che il futuro non è fatto solo di cure, bensì di esperienze che mettono al centro salute e benessere della persona: alimentazione, sport, ambiente, prevenzione, qualità della vita.
«Nel 2045 la Puglia potrà diventare la Florida d’Europa, ma serve una visione condivisa e ambiziosa», ha dichiarato il professor Crocetta. Per farlo, la regione dovrà saper attrarre un turismo consapevole, in cerca di luoghi dove vivere bene, in modo sano e sostenibile, tutto l’anno. Il progetto proseguirà con focus su altri segmenti strategici – turismo religioso, enogastronomico, nautico – e culminerà con un convegno internazionale l’11 e 12 settembre a Bari. In un’epoca in cui il benessere è diventato una priorità collettiva, la Puglia ha tutte le condizioni per diventare un laboratorio di innovazione turistica, economica e sociale. Il futuro non va solo previsto: va costruito, insieme.
Bentornato,
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