Categorie
Le idee Le idee

È tempo di agire su scuola e sanità

La scuola del Libro Cuore non c’è più e rischia l’estinzione nei piccoli Comuni sotto i duemila residenti. La sanità territoriale e la mobilità sociale sono state cancellate nonostante il “saremo migliori “ del post Covid.

Carissime mamme e carissimi papà di alunne e alunni che frequentano le scuole elementari (a me piace chiamarla così) nei piccoli Comuni con meno di 2000 residenti il rischio del “pendolarismo scolastico” è stato decretato dal nuovo documento SNAI (strategia nazionale aree interne) licenziato dalle Camere e dal Governo poche settimane addietro.

Una responsabilità condivisa da tutti i Governi del passato trentennio, nonostante i distinguo ridicoli di questi giorni da parte di Elly Schlein e Giorgia Meloni. Qui si va oltre la pluriclasse, la soppressione per mancanza di numeri (siamo nelle mani di un algoritmo) è un dato stabilito da quattro burocrati malati di tecnicismo e di numeri sbagliati.

La “legislazione differenziata” il grande tema politico da sostenere dal basso nei dieci milioni di residenti nei 5000 piccoli comuni italiani.

Carissimi primi cittadini è tempo di prendere posizione e agire. Il sistema scolastico, la sanità territoriale, la mobilità sociale, necessitano di un cambio di regole urgente. Occorrono atti concreti, azioni istituzionali.

Poli scolastici per aree omogenee, mobilità pubblica tra e fra Comuni. Medici e infermieri di comunità dentro le PA delle nostre amministrazioni comunali ritenute dalla Strategia nazionale aree interne un orpello, un peso di cui sbarazzarsi, un problema da risolvere.

Aree omogenee orograficamente, dal punto di vista istituzionale, per radici storiche comuni e convergenti, come i Monti Dauni in Puglia, il Sannio e l’Irpinia in Campania, il Vulture Melfese in Basilicata, Il Lupo, hirpus, cuore di queste aree meridionali che fanno riferimento alle antiche “gens” irpine, daune, lucane, sotto l’antico tetto sannita, sono chiamate a trovare risposte dal basso. Che coinvolgano non solo gli amministratori locali ma anche le intere comunità.

Poli scolastici territoriali istituiti sulla spinta della legge Bassanini (da cancellare) che pur tanti danni ha prodotto negli anni. L’autonomia in tema di sanità, scuola, mobilità pubblica, sollecita i Consigli Comunali e i loro rappresentanti a scendere in campo, assumersi le proprie responsabilità, progettare saperi scolastici e benessere civico diffuso.

Il territorio, i territori, provino a darsi una organizzazione o una programmazione dal basso nel definire “plessi scolastici con indirizzi innovativi” per la popolazione di alunni e alunne residente nei piccoli Comuni di quelle stesse aree.

Una rete di trasporto pubblico scolastico per favorire gli studenti senza costringerli ad andare a scuola nelle città vicine e più grandi con grave danno economico per le famiglie e depauperamento del sistema formativo territoriale.

Tutto questo è possibile, così come la necessaria azione di inserimento nelle piante organiche delle Pubbliche amministrazioni delle figure del medico e dell’infermiere di comunità con l’obbligo di residenza nel luogo di lavoro.

Dentro la proposta della legislazione differenziata ci sono anche i percorsi deliberativi da fare per “ripensare” scuola, sanità territoriale e mobilità nel segno di una vera “autonomia locale”. Non avete alibi o scuse che tengano.

Il fallimento delle Regioni italiane, in queste materie di stretta competenza, come stabilito dalla Riforma del Titolo V della Costituzione, è sotto gli occhi di tutti.

Il disastro del Piano nazionale di ripresa e resilienza una conseguenza di questo fallimento di Istituzioni nate ormai nel lontano 1970 per aiutare i Comuni e non per devastare e svuotare di servizi le aree interne italiane. È tempo che la pianura guardi verso i monti. Le aree costiere guardino alle aree interne e la polpa guardi alla terra dell’osso.

Una “Bretton Woods” delle aree interne è necessaria per decidere quale debba essere l’assetto economico, sociale e culturale, per un nuovo miracolo economico italiano che può venire solo dalle aree interne dell’Appennino italiano e della corona alpina.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version