Dagli enti locali la soluzione per i crediti incagliati

Regioni, province e municipalizzate possono acquistare crediti d’imposta da utilizzare direttamente in compensazione per le proprie tasse e contributi. Nei cassetti fiscali di contribuenti, imprese, banche e intermediari ci sono circa 99 miliardi di euro di crediti d’imposta relativi agli interventi agevolati dai bonus edilizi, superbonus in cima che da solo ammonta a circa 52 miliardi di euro.

Da mesi si lavora allo sblocco della cessione. Da ultimo si registra la conversione del Decreto Aiuti quater che ha previsto una quinta cessione nel circuito qualificato (banche e altri istituti finanziari) e il prestito ponte garantito da Sace; tuttavia, sebbene tali misure puntino ad aumentare la circolazione dei crediti tra gli intermediari qualificati non sembra essere la soluzione che si aspettavano le migliaia di imprese italiane che riversano in forte crisi di liquidità e che trovano ancora le porte chiuse per monetizzare i crediti maturati a seguito di operazioni di sconto in fattura.

E mentre il Governo e la politica in generale sembra essere a corto di soluzioni o volutamente fermi sull’argomento, una importante apertura sembra arrivare da imprese ed enti locali. Primo tra tutti è stata la Provincia di Treviso che ha varato una operazione finanziaria per comprare crediti d’imposta derivanti da Superbonus ed altri bonus minori da utilizzare in compensazione diretta dei propri oneri fiscali e contributivi dei prossimi anni. Si tratta di una operazione tanto elementare quanto innovativa, unica nel suo genere in Italia sinora e che si auspica possa essere di esempio ad altri enti e soggetti pubblici su tutto il territorio nazionale.

La natura dell’operazione è finanziaria, garantisce la liquidità nella casse dell’Ente e consistenti risparmi in termini di spesa corrente da destinare, nel corso degli anni, per finanziarie altre voci di spesa del bilancio. Con le banche, ormai prossime alla saturazione della propria capacità fiscale di assorbire i crediti d’imposta operazioni come quella della Provincia di Treviso possono consentire di riprendere, o incrementare, gli acquisti di nuovi crediti d’imposta e, quindi, rimettere in piedi il virtuoso meccanismo dei bonus fiscali in edilizia e le relative opzioni di cessione e sconto in fattura. Si tratta di una operazione assolutamente trasparente e sicura per l’Ente poiché riguarda crediti d’imposta già maturati, verificati e certificati dagli advisor delle banche stesse e che consente di dare una importante sterzata agli equilibri finanziari dell’Amministrazione soprattutto in un periodo complesso, come quello che stiamo vivendo, in cui prima il Covid e ancora la guerra gravano pesantemente sui bilanci degli Enti locali.

Inoltre, coinvolgendo l’Ente gli istituti di credito locali si potrebbe dare inizio ad una nuova stagione dei bonus in edilizia concentrando la misura agevolativa in zone del Paese che hanno necessità di interventi strutturali e di riqualificazione energetica non più rimandabili. E perché no, potrebbe anche essere uno strumento per dare una moderna e importante spinta all’economia del territorio di riferimento dell’Ente che avrebbe tutto l’interesse di mettere in sicurezza e riqualificare dal punto di vista energetico il proprio patrimonio immobiliare e quello delle famiglie che vi risiedono nonché permettere alle imprese di lavorare e garantire occupazione.

Trattandosi di una strategia finanziaria valida e senza alcun rischio, il mio auspicio è che presto tanti enti, province, città metropolitane, comuni e municipalizzate, approfondiscano il sistema di acquisto dei crediti d’imposta e sappiano cogliere questa straordinaria occasione che permettere di avere immediati benefici in termini di maggiore liquidità per la spesa corrente, ma anche e soprattutto rendere i propri territori più competitivi e capaci di attrarre investimenti sulle opere di edilizia, viabilità e ambiente, negli ambiti del sociale, della cultura e dello sport per un miglioramento generale della cosa pubblica e del benessere dei cittadini. D’altronde il Pnrr va anche in questa direzione.

Vincenzo Castellano è commercialista

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