Gli elementi fondamentali per una strategia vincente di valorizzazione del territorio, in chiave turistica, possono essere identificati in identità ed unicità. Queste, strettamente correlate tra di loro, sono determinanti nel rendere una proposta differente dalle altre per consentire al turista di vivere un’esperienza non solo estremamente interessante ma irripetibile altrove.
Il paesaggio è una componente che contribuisce alla ideazione di un’offerta distinta, ma il rischio è di competere con altre destinazioni in grado comunque di offrire valide alternative, se non migliori, con prezzi a volte anche più allettanti. È il caso, a titolo esemplificativo, della competizione ultradecennale tra le mete balneari del Sud Italia, le spiagge della Grecia e alcune località del Mar Rosso. Pertanto occorre puntare su ciò che non può essere emulato, evitando a monte rischi di competizioni non sostenibili con altre attrazioni territoriali.
Pertanto la cultura è e deve essere al centro dei piani di marketing del turismo poiché rappresenta un fattore decisivo nella scelta di una destinazione da parte degli utenti. Tuttavia, occorre aggiornarsi progressivamente sull’evoluzione del significato di cultura ed ampliarlo. Nel corso degli anni, i turisti hanno sempre più apprezzato le componenti “locali” di questa, ovvero le tradizioni, gli usi, i costumi e, non da ultima, l’enogastronomia. È opportuno ripensare alla cultura di un territorio come ad una narrazione continua che sia in grado di richiamare e far vivere al visitatore, oltre le bellezze derivanti dalle arti più nobili, anche quelle esperienze quotidiane che derivano da eredità, anche sociali, non sempre correttamente raccontate e/o valorizzate.
Il percorso da compiere non è di facile definizione in quanto la corretta organizzazione e implementazione di una proposta sul turismo deve comporsi di un’azione concertata e pianificata dall’insieme degli operatori dello sviluppo locale, incluse organizzazioni pubbliche e private. Un percorso in cui, in maniera più evidente rispetto al recente passato, le capacità e le competenze degli operatori rappresentano un punto di partenza cruciale.
Le sfide sono differenti e variegate. La competizione su un palcoscenico internazionale, l’integrazione tra i sistemi tradizionali e le nuove tecnologie digitali, il modo di relazionarsi con gli ospiti, la composizione delle esperienze, la necessità di individuare nuove e specifiche esigenze, la definizione di nuovi segmenti di mercato per una personalizzazione della proposta, come ad esempio gli appartenenti alla generazione Z, sono solo alcune tessere di un mosaico sempre più strutturato e variegato che rappresenta lo scenario descritto. In questa direzione Formazione, conoscenza e curiosità rappresentano la giusta combinazione per chi voglia mettersi in gioco in tal senso.
La Puglia, in generale il Sud Italia, sono un incredibile serbatoio di opportunità ancora inespresse e che potrebbero favorire, oltre che un percorso di destagionalizzazione dei flussi, anche degli interessanti percorsi di crescita lavorativi. In merito a quest’ultimo aspetto, una previsione positiva coinvolge sia le professioni tradizionali sia le nuove professioni relative, ad esempio, alla trasformazione digitale del business. In definitiva, è importantissimo riscoprire in chiave moderna l’heritage del singolo territorio, proponendolo con valore aggiunto ad un ospite che ricerca sostanzialmente una proposta turistica da vivere in modo attivo e partecipativo.
Domenico Morrone è professore di economia e gestione delle imprese presso la Lum