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Così i “like” possono decidere le sorti del turismo in tutto il nostro Paese

Da qualche giorno Demoskopika ha diffuso l’ottava edizione dell’Indice Regionale di Reputazione Turistica che ci fa conoscere come attraverso i dati digitali si muovono e si concretizzano le scelte di milioni di turisti che scelgono l’Italia come destinazione dei loro viaggi e delle loro vacanze. Nelle varie classifiche stilate dall’istituto di ricerca, troviamo anche quella della popolarità delle destinazioni (Ipd) che misura l’interesse suscitato dalle destinazioni turistiche regionali nell’arco di un anno, analizzando l’andamento del termine “nome destinazione” rilevato da Google Trends dal gennaio a dicembre del 2024 e filtrato nella categoria “viaggi”.

In questa speciale classifica, la Puglia è al quinto posto con un valore di 106,6 dietro alla Sicilia che ha invece un punteggio di 108,2. Sul podio, invece salgono la Sardegna, terza, la Calabria e la Toscana, rispettivamente seconda e prima. Mentre, se andiamo a scorrere la classifica regionale del Social Reputation Index (Sri), indicatore che misura la rilevanza e l’impatto della presenza istituzionale di ciascuna regione sui principali canali social, la Puglia è settima con punteggio complessivo di 100,1. L’indice viene calcolato analizzando i like, i follower e gli iscritti rilevabili dalle piattaforme social Instagram, Facebook, X, Youtube e TikTok attivati dagli Enti o dalle Agenzie regionali del turismo di ogni singola regione.

A superare la Puglia quanto a reputazione sui social network è un’altra regione dell’Italia meridionale, cioè la Sicilia, che si piazza al sesto posto della graduatoria; ancora più sopra ci sono altre cinque regioni, tutte del Centro-Nord: Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige che occupa la prima posizione con un risultato di 121,3. Mentre, nella classifica generale della reputazione turistica regionale stilata recentemente da Demoskopika, la Puglia risale di una posizione rispetto al 2023 e si piazza al settimo posto con una valutazione finale di 101,4.

La ricerca sulle preferenze turistiche degli utenti verso le bellezze del nostro Paese ci conferma ancora una volta quanto sia preziosa la miniera dei big data e quante informazioni contenga e che si possono estrarre per comprendere in anticipo come si muoveranno le persone. A tal proposito, è sempre Demoskopika che, nel rendere pubblica la nota metodologica della sua interessante ricerca, ha precisato i volumi di dati censiti: oltre 26 milioni di pagine indicizzate, circa 8,3 milioni di like e follower sulle piattaforme sociali, poco più di 941mila le strutture e le attrazioni osservate: 217mila ristoranti, 593mila strutture ricettive e quasi 132mila attrazioni culturali.

In modo particolare, è utile qui sottolineare un aspetto comportamentale troppo spesso trascurato e sottovalutato da tutti. Infatti, da utenti dei social media dovremmo iniziare a essere più responsabili, dovremmo comprendere appieno quanto una nostra semplice interazione a un post può condizionare le preferenze e le scelte di consumo altrui, può paradossalmente determinare il successo di una stagione o di una località turistica con tutta una serie di implicazioni economiche e sociali.

Quel like o anche un commento, lasciato per pigrizia, per abitudine o per dispetto, finisce inevitabilmente in un pozzo assieme ai milioni di altri – tutti però con un peso specifico differente – e da lì vengono estratte per descrivere e modellare comportamenti generali. Ecco, queste classifiche dovrebbero anche aiutarci a diventare, quando si parla di turismo come in questo caso così come in altri settori della vita quotidiana, follower e utenti consapevoli e responsabili.

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