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Così gli Dei ci insegnano che la rabbia va ascoltata

Dentro la nostra Anima esiste una forza prorompente e violenta, capace di condizionare i comportamenti umani in maniera imprevedibile. Si tratta della rabbia. Questa emozione emerge in determinati momenti, per esempio quando ci sentiamo feriti, traditi, frustrati. Si tratta di un’energia potente che ci avvisa che qualcosa dentro di noi è in disaccordo con la realtà esterna.

Se impariamo ad ascoltare questa voce interiore, possiamo scoprire cosa davvero ci turba e, soprattutto, cosa dobbiamo cambiare nella nostra vita. Pensiamo agli antichi. L’Iliade, il primo poema della storia, si apre propria con la “menis” di Achille, un’ira funesta e distruttiva che squassa le carni dell’eroe, tanto da indurlo ad abbandonare la battaglia.

La sua ira è motore della storia, segno distintivo del suo essere “diverso” dagli altri uomini, rappresentazione di un codice eroico che non può essere assolutamente violato. Ma questa forza violenta, non è solo un impeto devastatore, porta dentro di sé un qualcosa di catartico, una sorta di trasformazione che conduce ad una crescita interiore. Attraversando tutti i suoi demoni Achille restituirà il corpo di Ettore al padre, raggiungendo un livello di consapevolezza e di forza che segnerà il punto più alto della sua evoluzione.

Solo attraversando le forche caudine della sua “menis” potrà toccare le alte vette, che lo consegneranno alla Storia, come il migliore degli eroi. Ma nel mito anche gli dei conoscono la rabbia. Si tratta di un qualcosa di superiore, di una forza cosmica sottesa a mantenere l’ordine del mondo. Basti pensare a Zeus e alla sua ira furente quando Prometeo dona il fuoco agli uomini. Si tratta di un messaggio chiaro e inequivocabile: il suo potere è incontrastabile e non ammette alcun tipo di sfida.

Il vero insegnamento che il mito ci racconta a distanza di tremila anni è che la rabbia non va negata, ma compresa. Tanto gli dei quanto gli eroi, sono vulnerabili, preda delle passioni, stretti in una morsa che li fa oscillare tra vendetta e perdono, tra furore e ragione. Ed ecco che l’Uomo per arrivare a contemplare “l’amor che move il sole e l’altre stelle” è costretto ad attraversare la propria selva oscura facendo i conti con le tre fiere. La rabbia quindi diventa vero elemento catartico, ma anche strumento di cambiamento, trasformazione e megafono interiore che porta a chiedere: cosa mi sta insegnando questa emozione?

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