A distanza di circa un anno dalla proposta di piazzare in quel luogo i Cuori Pulsanti, i Campi Diomedei tornano al centro del dibattito cittadino per la manifestazione del prossimo fine settimana, l’International Street Food sponsorizzata, tra gli altri, dall’amministrazione comunale di Foggia all’interno di una serie di eventi ispirati alla legalità: la Città che Vorrei. La manifestazione non è nuova a queste latitudini ma, in passato, i food trucker, ovvero i chioschi gastronomici mobili, erano stati posizionati nelle stradine del centro storico. Adesso la novità è proprio la location scelta per questo evento: i Campi Diomedei.
Il parco comunale consegnato poco tempo fa alla città, dopo quasi un decennio, si avvia ad essere teatro inconsapevole di una rassegna gastronomica internazionale che certamente non doveva essere pensata per quello spazio. Senza attardarmi su quelle che potrebbero essere le conseguenze in termini di sporcizia, seppur confidando nella civiltà degli avventori, il tema è proprio quello di utilizzare una location siffatta per attività che meglio avrebbero potuto essere soddisfatte in altri luoghi (ad esempio la dirimpettaia Fiera).
Il concetto che viene fuori, così come fu nel caso dei Cuori Pulsanti, è che un parco non basti a se stesso ma debba essere inteso come uno spazio da riempire. Non sia già di per sé un ecosistema urbano da preservare ma un contenitore da sfruttare alla bisogna e poco importa se i viottoli porosi possono essere rovinati da fritture od olii di risulta. Non avrei avuto nulla da eccepire se si fosse trattato di una Fiera del Libro oppure di altra manifestazione culturale che avrebbe trovato nella quiete del parco una memoria peripatetica. Invece no. Il cibo, l’ossessione del cibo ostentata tra aiuole appena piantate ed alberelli che faticosamente cominciano a crescere.
Sicuramente qualcuno taccerà questa riflessione di snobismo o di cultura radical chic e forse in parte lo è. D’altronde la cultura del “panem et circenses” è stata quella più utilizzata dai tempi degli antichi imperatori romani ma qui si misura anche quella “nuova storia” di un’amministrazione comunale che non solo voglia tutelare il bene primario di un’oasi verde all’interno del territorio comunale ma soprattutto la sua naturale destinazione sociale e culturale. La Città che Vorrei, per tornare al claim della manifestazione è dunque quella in cui un parco cittadino diventi una nuova agorà per scambi culturali e non una location per sagre o scampagnate.
Bentornato,
Registratiaccedi al tuo account
Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!