Chiarezza dal Consiglio regionale

Maggioranza e opposizione presentano insieme una mozione di decadenza del consigliere Clemente dalla carica di segretario d’aula, vista l’indisponibilità dello stesso a dimettersi nonostante un’esplicita richiesta avanzata da tutti i gruppi, fatta eccezione per il suo, cioè Azione, nato dal passaggio dello stesso Clemente dai Popolari e dei consiglieri Amati e Mennea dal Pd. Nella prossima seduta la mozione sarà inserita all’ordine del giorno. La questione non attiene all’occupazione di una carica istituzionale, bensì alla necessità di ricomporre nell’ufficio di presidenza, che ha l’importante ruolo di disciplinare i lavori del Consiglio, il giusto rapporto tra maggioranza e opposizione, visto che Clemente non è più esponente della maggioranza e la minoranza non lo ritiene propria espressione.

Ma proprio per non rendere infruttuoso il Consiglio, la conferenza dei capigruppo decide di anticipare la discussione di leggi iscritte all’ordine del giorno, sulle quali già nelle commissioni si era registrata una convergenza tra maggioranza e opposizione. Il Consiglio intanto si apre approvando l’intesa tra tutte le Regioni italiane per dare alla conferenza Stato-Regioni, nata 50 anni fa, un assetto istituzionale su base legislativa per rafforzare il ruolo di coordinamento delle regioni e di interlocuzione con il governo centrale.

Respinta invece la legge proposta da Mennea finalizzata a imporre alle agenzie regionali, alle società in house o partecipate, agli enti controllati dalla regione o che godano di finanziamenti regionali, un modello organizzativo previsto ma non imposto dal legislatore nazionale. Il Consiglio invece approva, anche su sollecitazione delle associazioni maggiormente rappresentative del settore, una legge per lo sviluppo, la valorizzazione e la tutela dell’artigianato pugliese, a nove anni dalla precedente legge, ormai superata. Il settore infatti oggi presenta delle criticità rivenienti dalla concorrenza di prodotti a basso costo realizzati in Paesi esteri dove il costo del lavoro è particolarmente basso. Scompaiono intanto alcuni lavori artigianali e numerosi prodotti subiscono la concorrenza del dominio dei grandi supermercati. Eppure l’artigianato è stato e rimane uno dei settori più rilevanti della Puglia, non solo per le 67.800 imprese con 145628 addetti ma anche perché costituisce uno degli aspetti identitari della società pugliese.

La legge intende salvaguardarlo varando piani triennali di collaborazione tra associazioni artigiane e Regione, individuando specifici obiettivi di tutela e di rilancio, anche favorendo la modernizzazione dei processi produttivi. Approvata inoltre una proposta di legge dei consiglieri Caracciolo e Paolicelli, che inserisce tra i corpi di polizia locale, oltre a quelli comunali e provinciali, anche quello della Città metropolitana di Bari. Una formalizzazione importante che armonizza tutti i corpi di polizia locale che operano nel territorio regionale. Interessante è stato registrare l’unanimità del Consiglio sulla legge di salvaguardia e tutela del riccio di mare proposta da quasi tutti i consiglieri di ogni gruppo, con primo firmatario il consigliere Pagliaro. Con questa norma si sospende per tre anni la pesca dei ricci in tutte le acque del territorio regionale. Infatti il massiccio prelievo di questa specie negli ultimi anni sta compromettendo la sua presenza nei nostri mari. Il consumo di questo frutto di mare è certo una caratteristica specifica, forse unica al mondo, della nostra terra, ma non ci si può nascondere che questo sovrasfruttamento, se perpetrato, potrebbe portare alla estinzione della specie nei nostri litorali, anche nella consapevolezza che i ricci sono veri e propri spazzini del mare assai utili all’equilibrio biologico dei fondali. Di qui la drastica decisione del Consiglio che comunque non priverà completamente i pugliesi di questa leccornia, atteso che numerosi ristoratori già da tempo provvedono ad approvvigionarsi di ricci da Spagna e Grecia, dove il consumo è molto basso rispetto alla nostra regione.

Si è tenuto dunque un Consiglio, sotto la presidenza di Loredana Capone e alla presenza del presidente Emiliano, che ha rimesso in primo piano l’attività legislativa e ha visto un dialogo corretto, sia pur nelle distinzioni, tra maggioranza e opposizione.

Giovanni Procacci è ex parlamentare

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