Caro sindaco è ora di fare chiarezza

Gentile Sindaco di Bari, oggi prendo uno spazio su questo quotidiano e, come cittadino e imprenditore, Le sottopongo alcune questioni che hanno a che vedere con delle decisioni prese dalle Amministrazioni che regolano la vita quotidiana della nostra collettività. Andiamo subito al punto. In settimana, per la precisione venerdì 17, il quotidiano “La Repubblica” (edizione Bari), ha ospitato un Suo intervento.

In quell’intervento Lei ha tenuto a spiegare perché, insieme ad altri sindaci della nostra area, abbia chiesto l’accesso agli atti relativamente all’intenzione della Regione Puglia di dare il via libera ad un inceneritore (impianto di ossicombustione, per gli addetti ai lavori) tra Bari e Modugno, nella cosiddetta Zona Industriale barese. Così, leggendoLa, si evince che questo impianto potrebbe non essere sufficientemente sicuro e ben eco posizionato.

Anche il gruppo che rappresento ha, nella zona, il suo Centro di produzione per l’attività di ristorazione collettiva, come altre decine di aziende che hanno sede nel perimetro prescelto e che si occupano di somministrazione e vendita di alimenti, di lavaggio industriale di biancheria destinate a strutture ospedaliere, scolastiche, di comunità operanti con decine di migliaia di utenti e consumatori. Tutti noi sentiamo la necessità di essere insediati in luoghi sicuri, salubri e perfettamente integrati nella biodiversità. Dunque, mi auguro che questa Sua/Vostra richiesta sia accettata dalla Regione Puglia con lucidità e sia da essa vista come una possibilità di scendere ancor più nello specifico per garantire sicurezza e tranquillità.

Ed allora già che ci sono, confidando nel diritto alla libera informazione, attacco a questo carro un altro, ma non per fare il trenino delle lamentele, solo per metterLa al corrente di un’altra questione che vede sì Ladisa protagonista, ma che riguarda tutte e tutti noi: la Gara indetta dal Comune di Bari per l’appalto del Servizio mensa nelle scuole del capoluogo. Ebbene, dopo vent’anni di attività, questa volta siamo arrivati secondi in graduatoria. Ecco, qualcuno, leggendo mormorerà: «E si vede che non meritavate di arrivare primi». E invece no, per l’esperienza maturata con una storia lunga quattro generazioni, mi permetto di dissentire; quello che è accaduto è solo la conseguenza di una serie di disattenzioni e grossolani errori di valutazione dei dirigenti comunali incaricati e dell’inadeguatezza della commissione giudicatrice che ha commesso una grave scorrettezza procedimentale in sede di valutazione dell’offerta tecnica della stessa Ladisa ed emergente dal verbale del 26 ottobre 2022. Ne sono così convinto perché, visionando i verbali di gara, è emerso che la Commissione si è attribuita poteri non consentiti. Tutto ciò è stato rilevato grazie alla preziosa valutazione di avvocati di chiarissima fama che stanno seguendo il caso con la loro saggezza ed esperienza. E così, gli Studi legali del Prof. Bernardo Giorgio Mattarella, del Prof. Aldo Lojodice e dell’Avv. Luigi D’Ambrosio, hanno ravvisato alcune marchiane inefficienze basate su una discrezionalità che cela il malvezzo della politica. Hanno così redatto un ricorso nel quale denunciano ed evidenziano una davvero cattiva gestione della pratica. Documenti ed atti deliberatamente ed ingiustamente esclusi; evidenti omissioni (la Commissione si è dichiarata essa stessa non in grado di valutare la fondatezza ed attendibilità di un documento di analisi e mappatura dei luoghi in cui si svolgerà l’attività di pulizia ed ha, quindi, deciso arbitrariamente di stralciare integralmente il paragrafo “Piano di allestimento delle aree lavaggio”); addirittura contatti plurimi del R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento) con una delle aziende antagoniste (cosa vietatissima per legge) peraltro acclarati da mail pec. Una figura di garanzia dovrebbe esimersi da simili atteggiamenti, onde evitare lunghe e tetre ombre sull’iter d’approvazione.

Eppure, nell’intervento di cui sopra, proprio Lei, Signor Sindaco, scrive a proposito della Regione Puglia: «Da sindaco e da ingegnere cerco di leggere con attenzione documenti ed atti amministrativi, sapendo che sono quelli che lasciamo in eredità politica ed amministrativa ai cittadini…». Ecco, chiudo rivolgendoLe una domanda che continuerò a porLe finché non avrà la bontà di rispondere esaustivamente: «Secondo Lei è possibile che, a seggio di gara ancora aperto, il RUP abbia avuto incontri con una figura apicale del RTI controinteressato, che poi ha ricevuto il maggior punteggio?».

Sindaco, legga. Legga tutti gli atti di questa Gara. Sicuramente, con l’onestà che la contraddistingue, non esiterà ad ammettere pubblicamente che qualcosa stavolta non ha funzionato nel rodato meccanismo del Comune di Bari. La sua risposta è fondamentale per gli oltre seimila dipendenti della Ladisa Ristorazione, una realtà orgogliosamente barese, ma ormai consolidata in tutta Italia con millecinquecento punti di ristorazione. Una realtà che cresce ogni anno con percentuali a due cifre e che continua ad investire, specialmente sul Centro di produzione barese, all’avanguardia europea nella ricerca con un laboratorio interno di analisi che svolge attività di controllo chimico, molecolare e microbiologico sul prodotto e sull’ambiente.

Abbia la compiacenza, Signor Sindaco, di dare parola ai fatti, ai numeri, alla qualità. Magari, per cominciare, rendendo pubbliche le offerte di tutti i partecipanti, in modo che ognuno possa farsi un’idea compiuta dei progetti. Io lo farò. La aspetto, naturalmente su queste pagine.

Sebastiano Ladisa è ad di Finlad Holding

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