Dopo quanto accaduto a Giulia Cecchettin e per arginare l’ondata di violenza nei confronti delle minoranze e in difesa della parità di genere e contro i femminicidi, ben ha fatto nelle scorse settimane il ministro Valditara quando ha deciso di nominare una commissione di garanti affinché potesse entrare nel mondo della Scuola e trovare i modi migliori per raccontare alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, la parità, il rispetto e la tolleranza. Tra questi garanti però, il ministro ha avuto l’ardire di nominare anche Paola Concia da sempre attivista in difesa degli LGBTQ+.
Apriti cielo! Le associazioni pro vita, gli ultraconservatori, la destra che più destra non si può, si sono ribellati a questa decisione del ministro asserendo che non si poteva portare nella Scuola una dialettica così emancipata e che -specialmente- la Concia non era adatta per poter decidere cosa dire o non dire agli studenti italiani per renderli più gentili ed educati. Hanno aperto una raccolta di firme in difesa della libertà delle famiglie di educare i propri figli nella massima libertà.
Altro che progetto di “educazione alle relazioni”. Ebbene, dopo questa tempesta di proteste cosa è successo? Che Valditara ha ritirato la commissione e revocato la nomina alla Concia. Con questo dietrofront egli si è arreso ai passatisti e -soprattutto- ha reso inutile ed ipocrita ogni altro tentativo da parte dello Stato di difendere le minoranze e di regalare parità a chi è diverso.
Il ministro, con la sua stessa scelta, ha dimostrato che non siamo assolutamente un Paese pronto a scoprire e lasciarci affascinare dalle differenze che non sempre sono così deleterie come può sembrare a prima vista. Hanno vinto i retrogradi. Hanno vinto quelli che pensano che siamo tutti unti dal Signore e nessuno debba permettersi di dire il contrario. Sia ben chiaro che la Concia non sarebbe andata a dire nelle scuole chissà che; avrebbe solo consigliato come raccontare che tutte e tutti hanno gli stessi diritti. Che nel 2023 sarebbe anche ora di spiegare alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi che bisogna avere rispetto per un sesso e per l’altro e che non bisogna aver paura di reclamare i propri diritti specialmente se si è donne o minoranze. Ma a queste cose ci deve pensare la famiglia… macchè! Le famiglie di oggi sono fragili, non all’altezza della situazione, disgregate nei valori.
Perciò la Scuola diventa fondante per la formazione sociale ed affettiva. Abbiamo perso l’ennesima occasione per far trionfare il dialogo e soprattutto la gentilezza reciproca. Il passo indietro del ministro Valditara va contro tutto ciò e non farà che aumentare quella chiusura che proprio lui inizialmente aveva deciso di spalancare. Ecco, quando in politica il tutto diventa il contrario del tutto, vuol dire solo una cosa: siamo rovinati!
Bentornato,
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