Ma quand’è che la smetteranno di prenderci per i fondelli? Quand’è che inizieranno a fare le persone serie? Ministro Giorgetti, la prego, ci spieghi, che senso hanno 3 miliardi messi a disposizione per il caro bollette? Perché la politica si scontra sempre con la realtà. Sbaglio o avete abolito il reddito di cittadinanza? Destinare i 3 miliardi di benefici solo a quelli che hanno un reddito di venticinquemila euro ISEE l’anno, è una formula surrettizia per raggiungere lo stesso risultato. Ha un aggravante però, che dividete sempre i cittadini in figli di Dio e figli di …; anche se stavolta, cosa che capita di rado, ad essere beneficiati sono i secondi.
Ammettiamo pure che la restante parte dei cittadini italiani possa permettersi di pagare bollette energetiche più care, anche se Lei sa bene che non è così; ma come la mettiamo con le imprese?
I costi energetici, ormai, incidono in modo talmente significativo sui bilanci delle aziende, che ne riducono competitività e capacità di nuovi investimenti. Tutto questo, stride fortemente con la narrativa che il suo Governo fa in materia di energie rinnovabili. E’ da tempo che assistiamo ad una propaganda volta ad incentivare gli investimenti di privati sul settore energetico; ed infatti, abbiamo assistito ad un proliferare di campi fotovoltaici e pale eoliche. Faccio una constatazione: all’innalzarsi del numero di produzione di energia, dovrebbe corrispondere un abbassamento della bolletta.
Mi si obietterà: pur con l’aumento di produzione di energia, non si è ancora raggiunta la copertura del fabbisogno nazionale. Bene, proviamo a vedere se possiamo favorire gli investimenti in questo settore. Ancora questa settimana avete varato una serie di incentivi per quanti investiranno in energie alternative. Peccato che nessuno Le racconta che cosa succede a valle di queste iniziative. Provo a riassumergliele: caro signor Ministro lo sa che la rete nazionale è satura? O, almeno, così ci raccontano Enel Energia e Terna; provi quindi ad immaginare la via Crucis di un imprenditore che vuole investire nel settore. Succede esattamente questo: Tizio, decide di realizzare un campo fotovoltaico; i primi guai li passa a districarsi sulle norme che regolano la individuazione dei terreni nei quali è possibile realizzare l’intervento. Quando comprende che i terreni migliori dal punto di vista autorizzativo sono le cave dismesse, acquista una cava. Siccome parliamo di ettari di terreno gli acquisti delle aree hanno un costo di una certa rilevanza. Finito questo iter si individua un professionista per preparare la domanda di allacciamento alla rete. Redatta la domanda, la si inoltra o a Enel Energia o a Terna, le quali dovrebbero rispondere entro 60 giorni. Questo, purtroppo, non avviene mai. I tempi mediamente si raddoppiano, a volte si triplicano. Lei mi insegna che, per chi fa degli investimenti, il tempo non è una variabile indipendente. Ma il bello arriva quando ricevi la risposta; la risposta altro non è che un preventivo dei costi necessari, per portare i cavi dal tuo campo fotovoltaico alla cabina che immetterà l’energia nella rete. La rete è notoriamente dello Stato. Bene, nove volte su dieci ti viene detto che la cabina sulla quale avevi richiesto il preventivo di spesa e sulla quale avevi sviluppato il tuo piano di investimento è satura. Però, in alternativa ti viene proposta una nuova cabina che non esiste ancora, che loro costruiranno a tue spese e che, a parte i tempi di realizzazione che non potrai mai sapere, ti costerà 10/15 volte, quello che avevi preventivato di spendere. Pensi signor Ministro che la gente, riponendo fiducia sulle vostre proposte, nella sola Puglia e Basilicata, presenta una media di circa 180 richieste di allaccio al mese. Ha idea di cosa significhi? Significa, semplicemente, che se voi faceste bene il vostro lavoro, avreste potuto mettere a disposizione la rete elettrica a migliaia di investitori e verosimilmente la nostra bolletta e quella di migliaia di imprese sarebbe stata molto più leggera. Ma, in realtà, non è così; le nostre infrastrutture, proprio perché a realizzarle dovrebbe provvedere la politica, sono indietro anni luce e voi continuate ad accapigliarvi su come spendere i soldi del PNRR.
D’altronde, mica lo scopriamo oggi, i programmi di sviluppo industriale si fanno a misura di quelli che vi votano e vi fanno votare e, diciamocela tutta, ridurre la bolletta energetica, vuol dire molti meno soldi per le casse dello Stato. Da questo punto di vista, non solo siete estremamente attenti, ma non vi batte nessuno. Lo sanno pure all’estero; ricordo un imprenditore che, ad una fiera estera, mi disse: “noi imprenditori stranieri siamo felici della vostra classe politica, perché se gli imprenditori italiani avessero dei politici degni di questo nome, voi sareste la prima potenza al mondo.”
Consolante o deprimente? Scegliete Voi.
Bentornato,
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