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Cari sindaci pugliesi e lucani siglate il patto per i giovani

In considerazione dell’evidente e persistente divario generazionale nel nostro Paese, l’introduzione della Valutazione di impatto generazionale (Vig) può essere molto utile per dare attuazione alla misura europea denominata “Youth Check”. L’obiettivo della Vig è quello di promuovere l’equità intergenerazionale, considerando gli effetti ambientali, sociali ed economici delle politiche pubbliche sulle attuali giovani generazioni. Questo strumento dovrebbe diventare un elemento strutturale dei piani strategici comunali, sulla scia di esperienze consolidate a livello nazionale ed europeo.

Anche grazie agli studi svolti dalla Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale Ets, già Fondazione Bruno Visentini, che dal 2019 ha iniziato a elaborare lo strumento della Vig, si è giunti alla definizione delle prime linee guida elaborate dal Comitato per la valutazione dell’impatto generazionale delle politiche pubbliche (Covige), introdotte con Dpcm nel luglio del 2022. A livello europeo, il Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), nel giugno 2023, ha espresso un parere consultivo alla Presidenza spagnola del Consiglio Europeo, in cui ha raccomandato che tutte le leggi, le politiche e gli investimenti pubblici degli Stati membri siano sottoposti a una valutazione di impatto sui giovani (Youth Test). L’Italia, con le sue linee guida, si è posizionata tra i Paesi più avanzati in questo ambito, insieme ad Austria, Francia, Germania e Belgio.

Il primo significativo esperimento di implementazione della Vig a livello locale è stato avviato nel 2023 nel Comune di Parma. Attraverso un’analisi approfondita del Documento unico di programmazione (Dup), sono state individuate e classificate le misure adottate in tre categorie. La prima è quella delle misure generazionali, rivolte direttamente ai giovani tra 16 e 35 anni; la seconda riguarda le misure potenzialmente generazionali, che possono incidere positivamente sulla popolazione giovanile anche se non esplicitamente destinate a loro; la terza e ultima comprende le misure anti-generazionali, che pregiudicano il futuro delle nuove generazioni, spesso creando indebitamento pubblico insostenibile.

Il 17 gennaio 2024, il Comune di Parma ha formalmente adottato le proprie linee guida sulla Vig.

Seguendo questo esempio, anche il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna hanno avviato progetti simili, con Bologna che ha adottato le sue linee guida nel maggio 2024 e la Regione che ha implementato la Vig nel dicembre 2023 sui propri Pr Fesr e Fse+ (2021-2027).

Il principio cardine della sostenibilità si basa sulla necessità di evitare che i problemi del presente vengano risolti a spese delle generazioni future. Un aspetto cruciale riguarda la gestione del debito pubblico, che, se non sostenibile, riduce le opportunità per le future generazioni. Per garantire uno sviluppo equo e sostenibile, è necessario un patto generazionale, fondato su sostenibilità fiscale, evitando un indebitamento eccessivo; equità intergenerazionale, per una distribuzione equa delle risorse; investimenti strategici, in istruzione, innovazione e infrastrutture; partecipazione e trasparenza, con il coinvolgimento dei cittadini.

La vera sfida è rendere la Vig non solo uno strumento di analisi qualitativa, ma anche quantitativa, attraverso indicatori misurabili che consentano di valutare le politiche ex ante, in itinere ed ex post. Questo approccio permetterà di ottenere dati concreti per orientare le decisioni politiche e migliorare l’efficacia degli interventi. Per accelerare questa trasformazione e rendere la valutazione di impatto generazionale uno standard consolidato, diventa sempre più urgente l’approvazione di una legge quadro sui giovani. Questa legge, già proposta dal Ministro per lo Sport e i Giovani, dovrebbe raccogliere in un unico testo tutte le misure e gli interventi pensati per le nuove generazioni, fornendo un riferimento normativo chiaro e un set di indicatori a supporto della Vig.

Con l’implementazione della Valutazione di impatto generazionale le pubbliche amministrazioni avrebbero uno strumento per garantire un futuro sostenibile alle nuove generazioni e per affrontare le sfide poste dall’inverno demografico. I Comuni italiani, a cominciare da quelli pugliesi e lucani, dovrebbero dotarsi di strumenti innovativi come la Valutazione di impatto generazionale, nella consapevolezza che soltanto attraverso una gestione responsabile e lungimirante delle risorse pubbliche si potrà assicurare un benessere diffuso e duraturo per tutti i cittadini, presenti e futuri.

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